Indignati, ma sicuramente non sorpresi, gli abbonati di Netflix assistono ancora una volta alla cancellazione di una serie TV con protagonista una coppia lesbica. Stavolta, la vittima designata è Warrior Nun, popolare serie TV molto apprezzata dagli spettatori, ma comunque affossata.
Lo show a tema soprannaturale basato sul fumetto omonimo di Ben Dunn segue le vicende di Ava, orfana ordinata al culto della Spada Cruciforme, un’organizzazione cattolica segreta caccia-demoni. In mezzo alla bagarre, c’è spazio anche per il romanticismo tra la protagonista e la collega Beatrice – elemento chiave che ha determinato il successo della serie e la nascita di un appassionato fandom.
Nonostante i numeri promettenti, tuttavia, il colosso dello streaming ha deciso d’interrompere la serie con un cliffhanger, dopo sole due stagioni.
I’ve just found out that @netflix will not be renewing #WarriorNun – my sincere appreciation to all the fans who worked so hard to bring awareness to this series, and for the love you showed me, the cast and the whole production team. It was a privilege to be a part of this. ❤️ pic.twitter.com/eZIBa4tJYm
— Simon Barry (@SimonDavisBarry) December 13, 2022
Premessa: succede che alcuni show vengano interrotti, anche senza nessuna ragione apparente. Tuttavia, qui è evidente un pattern: sembra che ogni show che implichi una storia d’amore tra donne subisca sempre lo stesso destino. Lo abbiamo visto con I Am Not Okay With This, Everything Sucks!, One Day At A Time, Sense8, First Kill e, oggi, con Warrior Nun.
C’è forse la possibilità che questi show non abbiano avuto la risonanza sperata con il pubblico? Beh, no. Warrior Nun ha 26.2 milioni di ore di visualizzazione solo nella prima settimana per la seconda stagione, ed è entrata nella top 10 degli show più performanti al quinto posto. Forse questo non basta a Netflix?
Eppure, Heartstopper, nello stesso lasso di tempo, ha contato la metà delle ore di visualizzazioni. Un paragone leggermente sfasato se teniamo conto della durata delle puntate, che però comunque regge se osserviamo il fenomeno dal punto di vista delle strategie di marketing implementate per Heartstopper e non per Warrior Nun.
Netflix ha cancellato uno show che al pubblico piaceva, e su cui non ha dovuto spendere un euro di pubblicità – figurativamente parlando.
Quindi, qual è la differenza sostanziale tra i due show? Ebbene, quella che salta subito agli occhi è che Heartstopper ha come protagonisti uomini gay, mentre Warrior Nun, donne lesbiche. Il che potrebbe sembrare una semplice coincidenza, eppure, una coincidenza che si ripete spesso perde la sua connotazione principale.
E la cosa non è sfuggita né ai fan dello show, né tantomeno all’utenza generale di Netflix, che – all’annuncio della cancellazione di Warrior Nun hanno dimostrato la propria indignazione su Twitter, e chiesto ai produttori di annullare la decisione.
2 MILLION TWEETS IN A WEEK SAVE THIS SHOW FOR GOD’S SAKE #SAVEWARRIORNUN pic.twitter.com/CG9qpINx0E
— лав warrior nun era (@undercoverfren) December 21, 2022
La controversia: perché Netflix si ostina a cancellare serie TV a sfondo lesbico come Warrior Nun?
La cancellazione di Warrior Nun è arrivata pochi mesi dopo un altro affossamento di una serie TV di stampo simile, First Kill. Altra serie di successo, altro fandom deluso dopo una sola stagione. Stesso discorso per Sense8, cancellato dopo due stagioni, Everything Sucks e I Am Not Okay With This, cancellate dopo una sola stagione.
È innegabile che ci sia un profondo problema di rappresentazione lesbica.
Perché se da una parte Netflix giustifica la cancellazione delle serie TV sopracitate con un problema di rating, teoria già debunkata in precedenza, i fan sottolineano comunque che esse siano riuscite a sfondare pure senza tutte le campagne di marketing riservate a show come Wednsday e Dahmer.
Warrior Nun was a hit with zero ZERO promo!
You’d think Netflix would want to have something where they dont have to pay any marketing to get people to watch it.
They got a deal out of it. Wtf. #SaveWarriorNun
— L. Sahara McGirt (@DarthSagaswag) December 14, 2022
Ad oggi, i fan aspettano ancora di conoscere la vera ragione dietro al misfatto. In attesa, ma non con le mani in mano: lo stesso produttore, Simon Barry, è alla ricerca di un altro servizio di streaming che possa ospitare una terza stagione della serie.
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