Non tutt* avranno famigliarità con il suo nome, ma William Dorsey Swann, anche rinominato”The Queen“, fu una delle prime persone a presentarsi come drag queen, durante una delle parentesi più buie e oppressive della storia americana. Come affrontato anche da Luciana Grosso nel suo pezzo per l’Espresso, quella di Dorsey è una storia che risale all’America di fine Ottocento, riportata ai giorni nostri grazie ad un giornalista che ha ricomposto i pezzi di una biografia frammentata negli anni.
Quinto di tredici figli, Swann nasce nel 1858 come schiavo tra le piantagioni del Maryland. Con la fine della Guerra Civile, la sua famiglia è finalmente libera, e tra gli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento Swann organizza feste segrete a Washington D.C con il titolo di queen of drag. Le serate alla “House of Swann” erano luogo di ritrovo per altri uomini, anch’essi ex schiavi, che amavano indossare abiti di seta e ballare tutta la notte. Una vera e propria ballroom, dove i partecipanti si sfidavano in gare di danza e potevano esprimersi come volevano: ci si sfidava a ritmo di cake-walks, coreografia nata per prendere in giro gli oppressori (“cake” perché il vincitore riceveva una torta). Gli psichiatri dell’epoca li definirono “una banda lasciva di pervertiti sessuali” e Swann fu arrestato innumerevoli volte, la prima il 12 Aprile 1888, con l’accusa di “impersonificazione femminile”. Successe di nuovo nel 1896, scontando dieci mesi di carcere per la gestione di un bordello (o come l’avrebbero definita all’epoca: “una casa di disordinata moralità“): “Il prigioniero, di fatti, è stato accusato della più orribile e disgustosa offesa che la legge conosca” scrisse all’epoca il procuratore, parlando di “un’offesa così disgustosa che non ha nome“.
Swann rivendicò – insieme ad una petizione scritta firmata da più voci – la sua innocenza davanti al presidente Cleveland, diventando a tutti gli effetti il primo americano a difendere il diritto delle persone queer a riunirsi in uno spazio comunitario, libero da ogni forma di violenza. Pioniere di libertà e autodeterminazione, Swann morì nel 1926, ma suo fratello, Daniel J. Swann, continuò a cucire e fabbricare abiti per la comunità drag, tenendo vivo il ricordo di The Queen.
(Video dal canale Freedom Is Mine Official)
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