La violenta aggressione ai danni di Jean Pierre Moreno, rifugiato e socio di GayNet preso a calci e pugni in metro a Roma solo e soltanto per aver dato un bacio al compagno, ha riacceso i riflettori della stampa nazionale su un’emergenza che la politica nostrana continua a fingere di non vedere.
Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, ha tuonato contro quei colleghi parlamentari che si ostinano a negare l’evidenza: “Chi nega che questa non sia un’emergenza è in malafede. Il Senato deve urgentemente calendarizzare la legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo senza perdere altro tempo. Questo ritardo pesa sulla vita e sull’incolumità delle persone”.
Immediata anche la presa di posizione di Monica Cirinnà, senatrice Pd che ha rimarcato come non ci sia “benaltrismo che tenga. È ora di calendarizzare e approvare la Legge Zan. Dalla parte di civiltà, pari dignità e diritti”. Chiaro il messaggio a quei Salvini e Meloni che puntualmente gridano alle ‘priorità’ per il Paese, quando si parla di diritti LGBT, per poi trovare tempo, modo e felicitazioni per apparecchiare l’ennesimo condono fiscale in favore dei furbetti.
Duro anche Claudio Mazzella, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli: “Sono inorridito dalla barbarie di questo video. Nel 2021 un bacio tra due ragazzi provoca una violenza inaudita. Questo video dovrebbe essere visto da tutte le senatrici e i senatori che decideranno sulla legge Zan. La vostra solidarietà non può essere solo fatta di parole ma deve essere riempita di contenuti e deve essere concreta. E mi domando quante vittime dovremo contare, quanti altri pugni in faccia dobbiamo prendere, quanti insulti, prima di poter dire che un problema esiste e che approvare la legge contro l’omolesbobitransfobia è assolutamente prioritario. Rispediamo al mittente ogni forma di benaltrismo, ogni giorno, e andiamo avanti, aspettando di sapere quando sarà calendarizzata la Legge Zan in Senato”.
Dopo oltre un mese da premier Mario Draghi ha tenuto la sua prima conferenza stampa, venerdì pomeriggio, ma nessun giornalista tra i presenti ha fatto domande in merito della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, in attesa di calendarizzazione al Senato dopo l’approvazione alla Camera di fine 2020. L’attesa prosegue, tra un pugno, un calcio, insulti e discriminazioni.
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Ma Enrico Letta che fa , sta sereno? Anche se lui non ha il potere di calendarizzare un ciufolo al Senato , potrebbe fare sentire la sua voce!