Scontro tv su Rai3, nel corso di In Mezz’ora, tra Alessandro Zan e Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia prima firmataria di un DDL contro l’omofobia della destra. Il deputato Pd, relatore della legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo, ha giustamente sottolineato come questa sia stata già votata alla Camera: “la vostra è arrivata solo adesso. La legislatura è iniziata nel 2018, è stato fatto un lavoro di grande sintesi, il DDL Zan è un testo di grande equilibrio. Adesso è arrivata al Senato e il leghista Ostellari ha deciso arbitrariamente di tenerla in un cassetto, rinviando all’infinito la calendarizzazione. Presentare una legge che depotenzia la Legge Mancino, avete inserito aggravanti comuni molto più blande“.
Parole che hanno infiammato Ronzulli, che ha incredibilmente accusato Zan di continuare con la propria “propaganda, falsa e faziosa“. “Zan continua a raccontare una narrazione per cui chi è contrario al suo DDL è omofobo, razzista, fascista, intollerante, non è così. Abbiamo un approccio diverso. Zan preferisce imporre un nuovo reato di opinione ripreso dal codice Rocco, codice fascista delle leggi speciali. Diversamente noi pensiamo che non possiamo fare arrivare questa legge nelle aule dei tribunali perché per esempio non possiamo mettere nelle mani di un magistrato cosa sia giusto e sbagliato nei confronti di un reato di opinione“.
Peccato che già oggi, dinanzi alla legge Mancino che sanziona e condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all’odio, l’incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali, sia sempre un giudice a decidere cosa sia incitamento e cosa discriminatorio.
Immediata, in tal senso, la replica di Zan. “La questione della libertà di opinione è una grande fake news. Noi prendiamo la legge Mancino, che è collaudata da 40 anni di sentenze della giurisprudenza, e la estendiamo alle altre ragioni di discriminazione. Se fosse liberticida questa legge sarebbe liberticida la legge Reale-Mancino che ha 40 anni di vita“. “I sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani è a favore di questa legge, siamo molto in ritardo rispetto agli altri Paesi. Anche sulla scuola si sono dette grandi bugie. Stiamo parlando di programmi condivisi con insegnanti e genitori contro ogni forma di discriminazione. Non penso che nelle scuole vogliamo si insegni razzismo e antisemitismo. Allo stesso modo vogliamo che si insegni il rispetto di tutte le differenze“.
Ronzulli, ancora una volta, ha accusato Zan di aver raccontato “un’altra storia e un’altra verità” nei confronti del suo DDL: “Qui non c’è un centrodestra omofobo, questa è cattiva informazione, vada a studiare, Zan continua a raccontare bugie“.
Animi inevitabilmente accesi, sul finire di trasmissione, con il deputato Pd che ha replicato alla senatrice di Forza Italia, a suo dire firmataria di una “legge veramente orribile perché riduce le pene rispetto a quelle attuali, che ci fa fare passi indietro. Inoltre toglie anche l’identità di genere”. “La senatrice Ronzulli accetta di iniziare una discussione in Senato una legge che è già stata approvata in un ramo del parlamento? Vogliamo comprimere i diritti della democrazia? La maggioranza del parlamento ha voluto questa legge. Lei deve avere la correttezza di dire che il senato deve poter discutere democraticamente una legge già approvata alla Camera, e non presentarne un’altra per affossare la legge. Perché lei vuole affossare la legge“.
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