Nel 2005 9.281.000 italiani vedevano l’elezione su Rai1 di Edelfa Chiara Masciotta come nuova Miss Italia, con uno share del 47,04% di share. All’epoca il concorso nato nel 1946 con Rossana Martini prima storica vincitrice andava in onda per 4 serate consecutive, come se fosse il Festival di Sanremo. Il Paese intero si fermava dinanzi ad un concorso a dir poco anacronistico, tutto centrato sulla bellezza del corpo femminile da esibire in passerella tra bikini e costumi interi. Con il passare degli anni, e più rapidamente di quanto si possa pensare, Miss Italia è andata incontro all’oblio mediatico e televisivo. Nel 2012 i telespettatori davanti alla finale sono diventati 4.944.000, tanto da traslocare su La7 l’anno successivo, con autentico tracollo Auditel. Appena 937.000 spettatori, nel 2013, con uno share del 5,51%. Nel 2019, per celebrare gli 80 anni di vita, si è tornati su Rai1, ma il revival non ha funzionato, con 2.679.000 teste davanti alla tv.
Il Covid-19 ha poi ulteriormente accelerato ciò che sembrava inevitabile. La fine di Miss Italia. Il 14 dicembre 2020 la finale è andata in diretta direttamente sui canali social del concorso, con la vittoria della laziale Martina Sambucini (qualcuno l’ha mai vista?), mentre ieri sera, sempre e solo in streaming, è stata incoronata Miss Italia 2021 Zeudi Di Palma, 20enne di Scampia nonché studentessa di sociologia all’Università di Napoli.
A condurre la serata sulla piattaforma web Helbiz Live, con non pochi strafalcioni, la Iena Alessandro Di Sarno ed Elettra Lamborghini, direttamente dalla sede del Casinò di Venezia. Eliminata per errore una volta arrivata tra le prime 3, Zeudi ha infine conquistato scettro e corona. Intervistata dal Corriere della Sera, la giovane ha voluto dedicare la vittoria “a mia madre Maria Rosaria, donna fortissima, che mi ha insegnato la resilienza. Mio padre, Pasquale, ci ha abbandonati quando avevo due anni, lei ha cresciuto tre figli da sola e quando avevo dieci anni ha anche dovuto affrontare la morte di sua madre, mia nonna. È stata licenziata, ha fatto i lavori più umili, ma non si è mai arresa. Oggi è consigliera dell’ottava Municipalità di Napoli (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) e ha fondato “La lampada di Scampia”, un’associazione che aiuta i ragazzi a esprimere il loro talento“.
Ma ciò che stupisce è la totale indifferenza che ha avvolto la sua elezione, 17 anni dopo quei 9.281.000 italiani che videro la vittoria di Edelfa Chiara Masciotta. Perché simili concorsi di bellezza, in una società che è fortunatamente mutata nel tempo, evolvendosi e distaccandosi dall’univoca immagine di una certa rappresentazione femminile con ‘voti’ e ‘palette’ da assegnare a curve, fianchi, volti e sorrisi, meritano di finire in soffitta con tiara e fascia tricolore annesse. Ne abbiamo scritto anche la scorsa estate in relazione all’elezione de “Il Gay più bello d’Italia”, definendolo “un concorso vecchio che non incarna lo spirito dei tempi”.
D’altronde se anche Patrizia Mirigliani, storica patron del concorso Miss Italia dopo la morte del padre Enzo, si è recentemente “buttata” sul GF Vip insieme al figlio Nicola Pisu per tornare a conquistare spazi televisivi di qualsiasi tipo, un motivo ci sarà. Il tempo delle Miss, checché se ne dica, è finito.
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