Sono passati poco più di cinque mesi da uno degli eventi più attesi del mondo della moda, “la notte delle notti” come viene definita, e il Met Gala – il gala annuale benefico del Metropolitan Museum of Art di New York – ha già ripreso i lavori per la prossima edizione. L’evento, che si tiene sempre il primo lunedì di maggio, è previsto per il 1 maggio 2023 e, come di consueto, è appena stato annunciato quale sarà il tema.
Ogni Met Gala si sviluppa attorno a un tema in base a cui gli ospiti – celebrità, popstar e l’élite di Hollywood – devono creare i loro outfit. Negli ultimi anni, il Met ha ricevuto non poche critiche per le sue scelte e per la sua mancanza di diversità. I fan e i critici dell’evento non mancano di sottolineare come la percentuale di artisti e designer BIPOC (Black, Indigenous and People of Color) sia ancora estremamente ridotta, così come ogni anno piovono critiche sul fatto di indossare manufatti storici per l’occasione – vedi Kim Kardashian e il vestito di Marilyn Monroe – e, più in generale, l’opulenta manifestazione di fama e ricchezza. Se decenni indietro era qualcosa che si usava lodare, ora passa invece come cattivo gusto.
Anche il tema del 2023 è finito in una polemica non indifferente. L’esposizione del Met Gala sarà “Karl Lagerfeld: A Line of Beauty”, un omaggio a una delle leggende della moda che ci ha lasciato nel 2019. L’intento è quello di celebrare l’indipendenza artistica e l’estro creativo che hanno fatto di Karl Lagerfeld uno degli stilisti più visionari del secolo, presentando le sue creazioni più famose. Gli invitati, quindi, dovranno ispirarsi ai suoi schizzi e alle linee della casa Lagerfeld per gli outfit con cui sfileranno su uno dei red carpet più fotografati al mondo.
Non tutti, però, sono contenti di questa scelta e, soprattutto, di dover celebrare questa leggenda della moda. In poche ore, dopo l’annuncio, fan, critici, attivisti e personaggi dello spettacolo hanno espresso sui social tutto il loro disappunto. L’importanza di Lagerfeld nel mondo della moda non viene messo in discussione, ma sono stati riportati alla luce degli episodi avvenuti nel corso della sua vita e della sua carriera che sono considerati problematici.
Tra questi ci sono i molti commenti riguardo il fisico delle modelle e, più in generale, delle donne. Come prova sono riemersi pezzi di interviste del passato in cui Lagerfeld sosteneva che l’alta moda fosse solo per i corpi magri delle ragazze sottopeso. Questo quando anche la maison più prestigiose come Chanel non avevano ancora iniziato le loro campagne per delle passerelle più inclusive. Alcuni commenti, poi, riguardano delle celebrità in particolare, come Adele, Heidi Klum e Pippa Middleton, sorella di Kate Middleton.
Quelli che hanno animato di più la polemica sono, però, due episodi per cui Lagerfeld è stato additato per islamofobia e victim shaming. Nel 2017 aveva criticato la scelta della Germania di accogliere gli immigrati musulmani, facendo riferimento all’Olocausto. Quando poi Dominique Strauss-Kahn, ex dirigente dell’FMI, era stato accusato di violenza sessuale, Lagerfeld gli aveva inviato dei fiori in segno di solidarietà e, nel 2018, aveva pesantemente criticato il #MeToo commentando con: «Se non vuoi tirarti i pantaloni, non diventare una modella! Entra in un convento di suore, ci sarà sempre un posto per te in convento. Quello che mi sciocca di più in tutto questo sono le stelline che hanno impiegato 20 anni per ricordare cosa è successo. Per non parlare del fatto che non ci sono testimoni dell’accusa».
Oltre che icona di stile, Lagerfeld era anche un’icona gay. Nonostante lui stesso fosse apertamente gay, però, in molti hanno ricordato come le sue posizioni sulla comunità LGBTQ+ fossero piuttosto ambigue. Scettico dell’affidamento dei bambini a due papà gay, ma non troppo nel caso di due mamme lesbiche, in un’intervista a Vice del 2010 si era espresso anche contro i matrimoni: «Sono contrario per un motivo molto semplice: negli anni ’60 dicevano tutti che avevamo il diritto alla differenza. E ora, all’improvviso, vogliono una vita borghese».
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Ovviamente, il motivo della scelta del Met Gala è uno strettamente simbolico per celebrare il suo lavoro e il suo prezioso contributo al mondo della moda. Tuttavia, come ben sappiamo, è sempre difficile scindere l’arte dal suo artista. Le polemiche riguardano la persona di Karl Lagerfeld, il suo apporto all’alta moda rimane innegabile.