Chi è Miguel Shema, l’attivista che parla di razzismo su Grindr (e non)

Il content creator francese utilizza la sua piattaforma per denunciare e spiegare cosa significa essere persone queer e BIPOC nel 2023.

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Cosa significa essere queer e una persona nera e queer nel 2023?

Miguel Shema non è solo un content creator, ma soprattutto uno studente di medicina e giornalista presso il Bondy Blog – media francese incentrato sulla diversità etnica in Francia – che denuncia la ‘feticizzazione’ dei corpi neri nella comunità LGBTQIA+, e molto altro.

Shema è fondatore del progetto Personnes Racisées Vs Grindr (su Instagram @pracisees_vs_grindr), pagina che raccoglie tra testimonianze e denunce, di persone razzializzate e BIPOC (Black, Indigenous, & People of Color Movement) sulle dating apps. evidenziando come nemmeno la comunità LGBTQIA+ sia esente dal razzismo interiorizzato.

Al contrario, esce fuori in forma di costante sessualizzazione che oggettifica i corpi, tra stereotipi retrogradi, commenti indesiderati, e fantasie che sembrano uscite dal XVII secolo.

Un progetto nato a Belleville nel 2018, quando all’ennesimo commento indesiderato su Grindr e ispirato dall’account Black Women vs Dating Apps – pagina incentrata sullo stesso problema ma dal punto di vista delle donne nere, misteriosamente sospesa nel 2918 in seguito a svariate polemiche degli utenti bianchi nei dms – Shema ha pensato di creare un nuovo account che includesse il punto di vista della comunità gay e nera: “Prima per una ragione egoistica e dimostrare a me stesso che non ero l’unico a sperimentare quella feticizzazione e ipersessualizzazione razziale” raccontava in un articolo su Bondy Blog “Ma soprattutto per creare uno spazio dove tutte le persone razzializzate potessero esprimere e condividere la propria esperienza, e anche come differisce se si è asiatici, neri, o arabi”.

La pagina non solo ha visto una graduale impennata di followers, ma ampliato una conversazione che continuiamo a considerare di nicchia, anche quando parliamo di soggettività LGBTQIA+, notando come su queste app il razzismo è disinibito e quasi legittimato, tanto da passare sottoforma di ‘lusinga’ : “La verità è che per i bianchi non è un problema. Per loro chi leggeva doveva sentirsi felice che lo sguardo dei bianchi fosse ricaduto su di loro“.

È l’effetto collaterale di un razzismo sistemico che si estende ad ogni ambito pubblico della vita quotidiana, incluso quello sanitario.

 

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Perché come evidenzia Shema in un’intervista per Brut, i bias dell’ambito medico sono spesso non voluti, e risalgono a false credenze che anche la medicina fatica a scrollarsi di dosso: dalla Sindrome Mediterranea – stereotipo culturale che ritiene le persone BIPOC esagerino sintomi e dolori, senza ricevere le cure e l’assistenza che meriterebbero – alla ‘animalizzazione del corpo’, portando alla somministrazione di farmaci estremamente superiore rispetto i pazienti bianchi, con parecchi casi di morte.

Miguel Shema sarà ospite Domenica 2 Luglio allo Sherocco Festival 2023 per parlare di corpi non bianchi, sguardo non bianco, e feticizzazione.

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