Riley Hadley, 12 anni appena, si è tolto la vita dopo esser stato vittima di bullismo omofobico a scuola. Ex studente del Sidmouth Community College, Riley era un “ragazzo gentile e premuroso” che ha dovuto lottare contro l’odio altrui, precisa l’inchiesta recentemente aperta sulla sua morte dalla polizia della contea di Exeter.
Secondo quanto riportato dal DailyMail, Hadley è stato trovato impiccato nella sua camera da letto da sua madre il 15 ottobre del 2019. Si ritiene che le sue domande sulla sua sessualità lo abbiano reso un bersaglio dei bulli. Prima della sua morte, secondo quanto riferito, si era agitato a cuasa di una discussione avvenuta a scuola. “Aveva paura di andare a scuola e nel parco qui vicino per paura di essere vittima di bullismo“, ha dichiarato sua madre Alison Holmes. Riley, che soffriva di ansia e aveva problemi a dormire, non aveva condiviso pensieri di volersi fare del male con nessuno dei suoi genitori, separati da 10 anni e con suo fratello maggiore, Jack, in Spagna. “Avevamo un buon rapporto, lui mi diceva se qualcosa lo preoccupava“, ha proseguito la mamma. Negli ultimi mesi il 12enne le aveva confidato che aveva iniziato a mettere in discussione la propria sessualità, perché pensava che potessero piacergli i ragazzi. “Dato che era ancora così piccolo non la vedevo come una grande preoccupazione“.
Il padre di Riley, Jodie Hadley, ha ribadito quanto fosse “molto buono” il rapporto con il figlio minore, aggiungendo: “Sarei intervenuto se lo avessi saputo. Ho parlato a lungo del bullismo con lui, ma non ha mai detto di avere un problema“. Secondo Metro, prima di suicidarsi Hadley era stato a lungo vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola, che lo facevano cadere in strada e nei corridoi della scuola. Secondo quanto riferito, l’ispettore Charlotte Heath ha parlato a 30 bambini nel portare avanti le indagini sulla morte di Hadley, recentemente aperte. A loro dire, il giovane aveva già minacciato di impiccarsi nel 2014. Altri hanno invece ricordato come i bulli avessero detto a Riley che l’avrebbero voluto vedere morto, e di “fare un favore a tutti noi, tagliati i polsi“.
La polizia ha concluso che non vi è stato alcun coinvolgimento di terzi o atto criminale nella sua morte.
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