Il dramma rurale inglese La Terra di Dio (God’s Own Country) di Francis Lee ha vinto la quarta edizione dell’Abruzzo lgbt film festival diretto da Marcello Di Giacomo che quest’anno è stato ramificato in tutte le province abruzzesi. La Terra di Dio si aggiudica l’Unicorno d’Oro “per l’autenticità, il rigore e il senso del paesaggio che rende questo potente melodramma bucolico un appassionante viaggio attraverso l’educazione sentimentale di un giovane contadino che non ha mai imparato a sorridere a trova inaspettatamente l’amore in un bracciante rumeno tra le aride e brulle colline del West Yorkshire. E per gli ottimi attori protagonisti Josh O’Connor e Alec Secareanu.
Tra i cortometraggi è stato scelto lo spagnolo No Me Olvides (Non mi dimenticare) di Ferran-Navarro Beltran “per aver colto la missione numero uno di un cortometraggio funzionale, scegliendo di sfuggire alla tentazione presuntuosa o caotica di voler riassumere e comprimere una storia complessa nello spazio stretto di pochi minuti. No Me Olvides sceglie invece di fare coincidere il tempo della storia con il tempo della narrazione. Sette minuti dentro la verità e la naturalezza di un momento di vita intimo. Non c’è nulla che venga perso per strada, sacrificato nella rincorsa di voler raccontare troppo. Tutto arriva dritto ma con il suo tempo, e noi partecipiamo senza sentirci affatto guardoni, perché ci sentiamo caldamente invitati a questo incontro felice, incarnando di fatto il punto di vista di una lapide, oppure di un amore eterno tenuto in vita dallo spirito di condivisione e tenerezza che attraversa questo corto. E con l’onesta di quella tenerezza, intimità, naturalezza, noi ci sentiamo davvero risvegliati da un sonno profondo e improvvisamente ci sembra di sentire cosa significa vivere nel ricordo di chi ci ami”. La giuria era composta da Pietro Turano, attore di Skam Italia, da Giuseppe Fantasia dell’Huffington Post e dal sottoscritto.
La premiazione si è svolta al teatro Florian di Pescara di Giulia Basel con l’organizzazione di Nunzio D’Alessio ed è stata presentata da Vladimir Luxuria, vera e propria mattatrice della serata: “Salvini è un’icona gay con le sue divise da Gay Pride. La senatrice Paola Pelino mi ricorda Crudelia Demon per quei capelli imbalsamati. Negli anni Ottanta a Foggia eravamo un gruppetto di trans che si riunivamo sulle panchine e ci chiamavano con soprannomi tremendi. Lì organizzai la prima disco gay con drag show, allora una rassegna lgbt sarebbe stata pura fantascienza…”
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