Dal 22 al 28 ottobre 2023 è la Ace Awareness Week, o anche conosciuta come Settimana della Consapevolezza Asessuale.
È un’occasione per ricordarci, educarci, e sensibilizzarci sulla comunità ace, tenendo bene a mente che quella A nella sigla LGBTQIA+ non è messa a caso.
Memo veloce: una persona asessuale non prova attrazione sessuale o può provarla solo in specifici contesti o momenti (in quanto l’assessualità – come ogni altro orientamento sessuale – segue uno spectrum molto ampio che varia o si assomiglia a seconda della persona).
No, non è l’ennesima moda e nemmeno una patologia: la comunità asessuale esiste da una vita ma siamo cresciutə in un sistema che considera il sesso o l’attrazione sessuale qualcosa che riguarda tuttə allo stesso modo. Ma se in Italia se ne parla ancora troppo poco o male, la realtà è molto più complessa.
Come scrive Francesca Anelli, autrice del saggio Lo spettro dell’asessualità, c’è una bella differenza tra libido, desiderio e attrazione sessuale: “La libido, per esempio, può essere paragonata a una fame, a una sorta di urgenza biologica, un bisogno fisico che possiamo provare in maniera più o meno forte e più o meno frequente. La libido può essere influenzata anche da fattori ormonali e su di essa è possibile intervenire anche a livello medico. Questa sensazione, però, non è necessariamente legata né al desiderio di avere rapporti sessuali né all’attrazione sessuale” dice la scrittrice in un’intervista con Elle “Avere molta fame, infatti, non significa necessariamente avere la possibilità e la voglia di mangiare in quel momento e nemmeno avere voglia di mangiare qualcosa in particolare”.
Se il desiderio è la voglia che attiva la nostra attività sessuale, l’attrazione è il desiderio sessuale veicolato verso un genere, una o più persone specifiche.
Ma essere asessuali non significa non fare sesso o non provare desiderio sessuale. Proprio perché ogni persona si rapporta ad esso a modo suo, ogni soggettività risponde in maniera diversa con grandi d’intensità variabili: ci sono persone demisessuali (che provano attrazione sessuale solo quando maturano un legame emotivo stretto con l’altra persona) o persone “graysexual” (o “greysexual” o “gray-a”) che provano attrazione sessuale solo in specifici casi o sporadicamente.
I colori della bandiera individuano proprio queste sfumature: nero (persone asessuali), grigio (greysexual o demisessuali), bianco (persone alleate), e viola (l’intero spettro asessuale).
Per quanto perfettamente normale, le persone asessuali sono costantemente patologizzate o invisibilizzate, e almeno una su quattro si sente esclusa dalla comunità LGBTQIA+. Pregiudizi e disinformazione hanno portato a costanti pressioni e patologizzazioni, fino alla negazione di Pap Test o l’imposizione di procedure mediche per “curare” la libido.
Nonostante la nostra società dia per scontato che chiunque sia allosessuale (termine per indicare chi prova attrazione sessuale ‘regolarmente’ per chiunque, più o meno allo stesso modo), negli ultimi anni abbiamo visto più miglioramenti nei media: dalla DC Comics che ha introdotto un supereroe asessuale in Green Arrow alla seconda stagione di Heartstopper con la rappresentazione del personaggio di Isaac.
Di certo la conversazione è molto più complessa di così, e confrontarsi con persone della comunità è sempre d’aiuto.
Se volete informarvi di più sull’argomento vi lasciamo 4 esempi di rappresentazione asessuale fatta bene nelle serie tv e 5 libri a tema che abbiamo selezionato proprio in occasione di questa settimana.
Vi lasciamo anche una nostra intervista di un anno fa che potrebbe tornare d’aiuto e schiarire qualche dubbio.
Foto in evidenza: aceweek.org