Mario Adinolfi torna con una nuova affermazione omofoba. L’esponente del PD che si candidò alle primarie del partito con i matrimoni gay nel programma, ha scritto sul suo profilo Twitter "incostituzionale l’aggravante di ‘omofobia’. Giusto così. Avrei chiesto una norma anche per l’aggravante di ciccionofobia".
Una sparata che non è piaciuta a nessuno dei suoi colleghi di partito, a partire da Ivan Scalfarotto che sul solito social network ha risposto in questo modo: "La ciccionofobia fa schifo. Ma esiste il gay bashing, non il fat bashing (bashing significa colpire, ndr). Tacere delle volte è un’opzione da considerare".
Cristiana Alicata, esponente romana del partito di Bersani, annuncia invece di aver chiesto le dimissioni di Adinolfi: "Ho chiesto l’espulsione definitiva del solito cretino del PD che oggi dichiara giusta l’approvazione delle pregiudiziali anticostituzionali", si legge sul suo profilo Facebook. E’ la seconda volta che Alicata si spinge a tanto. La prima volta ottenne un suo ammonimento per aver definito frocetto Alfonso Signorini
"Il gruppo alla Camera ha votato compattamente contro le pregiudiziali", precisa l’onorevole Paola Concia definendo Adinolfi "un caso isolato".
Beppe Civati, consigliere del PD a Milano afferma sul suo blog che "i diritti civili non sono meno importanti delle questioni economiche" e si dice d’accordo con un articolo dell’Espresso che mette in evidenza il malcontento della corrente mariniana del partito verso un’alleanza con l’UDC anche alla luce del voto sull’omofobia.
Adinolfi anche in questo è stata chiaro. Su Twitter si è affrettato a scrivere: "Se vuole vincere le prossime elezioni il Pd è obbligato a una coalizione Pd-Udc-Api-Idv-Sel (fuori Fli e comunisti vari).Abituatevi all’idea".
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