Una donna è stata presa a calci e pugni e insultata ferocemente lo scorso 4 Agosto a Melito, nell’hinterland di Napoli.
Il grave caso di omofobia si è consumato in Via Roma all’altezza del civico 399, nei pressi del bar “Azalea Caffè”. Lo riferisce una ragazza che ha raccolto la testimonianza diretta della vittima, che – da quanto si apprende dalla stampa – non ha voluto sporgere denuncia.
Al quotidiano locale “Il Meridiano News” la ragazza ha riportato quel che la donna vittima dell’aggressione le avrebbe riferito in uno sfogo di paura e rabbia. Ecco cosa racconta la ragazza al giornale:
“Sabato scorso in Via Roma, all’altezza Bar Azalea, è avvenuto un atto di violenza, sia verbale che fisica, a carico di una nostra concittadina, solo perché omosessuale. Lei stessa, non farò il nome per rispetto della privacy, mi ha raccontato dell’episodio, dopo essersi sentita augurare la morte e dare della ‘sporca lesbica’, oltre alla minaccia di buttarla fuori casa, tramite terze persone, il personaggio, solito frequentatore del bar, ha aggredito alle spalle la vittima dandole pugni in testa e schiaffi. Tutto questo è vergognoso, ci porta sempre più a capire l’inciviltà del paese in cui viviamo e che, ancora oggi, non tutti hanno la libertà e diritto a vivere serenamente, come meglio credono e nel rispetto altrui”
L’incidente sarebbe stato segnalato alle associazioni competenti, le quali – secondo quanto riportato da Il Meridiano News – prenderanno le misure del caso.
Proseguono dunque senza sosta gli episodi di omofobia in Italia. Potete averne un resoconto cliccando sulla tag “omofobia” di Gay.it. Poche settimane fa, prima che scoppiasse il caso del generale Vannacci, avevamo raccolto le tristi cronache di un’Italia pervasa da feroci e ripetuti atti di omobitransfobia in un post instagram, che riproponiamo a fondo pagina.
Se i massimi vertici del potere repubblicano possono utilizzare linguaggi omobitransfobici e misogini, e per questo essere addirittura portati a esempio da ministri della Repubblica come ha fatto il ministro Matteo Salvini, non desta alcuna sorpresa che nella vita di tutti i giorni le persone comuni si sentano libere di aggredire, insultare e picchiare una donna perché lesbica. È l’Italia del Generale Vannacci. (gf)
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