Nessun millennials è stato maltrattato in questo articolo.
Ricordo che tra i corridoi di un negozio di musica si cercava la lettera iniziale dell’artista, poi si sperava di trovare una copia rimasta di una new release e subito dopo aver scartato la plastica che lo avvolgeva (operazione sempre molto complicata che finiva con un inevitabile strappo) si leggevano tutti i titoli dell’album con diligenza, meglio se in camera a porta chiusa per aver una parvenza di intimità con l’artista. Di qualsiasi tipo. Pensa che cretini.
Un album fisico era qualcosa di concreto e interattivo. Un rito.
Mentre si ascoltavano le canzoni si sfogliava il libretto, intontiti dal profumo della fresca e chimica carta industriale si leggevano i credits, i ringraziamenti e si godeva della sensazione di un ascolto attento e masticato piano.
I tempi sono diversi e questo non è un messaggio anti millennials ma un effettivo dato di fatto su come sia cambiata l’attesa per un album adesso. L’infinita quantità di musica in streaming e la sua facilità nell’ascoltarla ha decisamente cambiato l’idea originale di produrre un album come un progetto con un concept, una raccolta narrativa di un momento storico e di esperienze personali.
Oggi non si investe e non si rischia più su un intero album, troppo costoso, lento e poco affidabile. Molte volte è solo una raccolta di singoli più o meno di successo dove nel mentre si costruisce una direzione o un’immagine. La velocità è fondamentale e il risultato è che resta poco da ricordare. E io sembro mia zia.
Tutto questo per fare luce sugli album Pop più attesi del 2020? Sì!
Parlando di artisti che possono fare come gli pare, in pochi possono prendersi tutto il tempo necessario per finire un album senza pressioni e clausole contrattuali e tra questi c’è sicuramente Rihanna.
Tra un make up tutorial e un fancy collant ha fatto credere ai suoi fans l’imminente uscita del fantomatico ‘R9’ praticamente un mese si e uno no negli ultimi tre anni. Un genio del marketing o una bugiarda cronica di tutto rispetto che ha tenuto alta l’aspettativa. Il 2020 sembra l’anno giusto, pare a brevissimo, forse ora, ma conoscendola “magnate pure tranquilli”.
Nella stessa categoria e camerata a gennaio uscirà Kesha con “High Road” che con i primi singoli “Raising Hell” e “My own dance” ci annuncia un ritorno al suo adorato e più spensierato pop.
Selena Gomez pare abbastanza scossa emotivamente da poter rilasciare un album più intimo. Halsey, artista poliedrica osannata in America e sforna hit che devo ancora capire del tutto è pronta a fare i botti.
Meghan Trainor, incastrata in cavilli legali posticipa per quasi due anni il suo “Treat Myself” , tanto da doverlo quasi cambiare tutto. Attesissimo dalle sue amiche e sperando che non sia troppo tardi per stare al passo con i tempi l’uscita è prevista per fine gennaio.
Sempre ben graditi ritorni anche quelli dei Green Day con “Father of all” che vanno avanti più come istituzione che come innovatori di musica d’avanguardia (ma ben venga) e La Roux con l’ultima fatica “Supervision”. Occhio di bue puntato a febbraio su quella matta di Grimes, dove parlando di album con concept “Miss_Andthop0cene” a detta sua sarà ispirato a un mondo fantasy con demoni e spiriti a tema cambiamento climatico. Vi gira la testa? Bene.
La lingua affilata e politicamente scorretta di Azelia Banks continuerà la saga con “Fantasea II: The Second Wave”. Mi sento già offeso e segretamente entusiasta.
Confermata nel 2020 anche Dua Lipa con “Future Nostalgia” che sta macinando singoli di successo da anni e prende quota nell’olilmpo del Pop con il singolo ‘Don’t start Now’.
Non confermati ma rumors convincenti danno per certo un nuovo album di Adele, più leggero, pop e pieno di collaborazioni. Fondamentalmente ora è più felice nonostante il recente divorzio e vuole vivere la vida loca, stessa cosa per Sam Smith e Miley Cyrus che ci annuncia sperimentazioni sonore…vabbè’.
Più misteriosa Lana del Rey che invece avrebbe bisogno invece di fermarsi un attimo e Beyoncè e Lady Gaga dalle quali ci si aspetta una nuova era e un’uscita a sorpresa direttamente dallo spazio.
Nel periodo del Super Bowl poi aspettiamoci un festival del pop latino americano capitanato da Shakira e Jennifer Lopez. Potenziale duetto? Per ora ‘sin comentarios’ olè!
Non mi stupirei se il fenomeno dell’ultimo anno Billie Eilish rilasciasse qualcosa nel 2020, magari non un album intero ma una linea di calzini fluo commestibili insieme a Justin Bieber.
Per non parlare di Rosalìa – l’accidente che te pìa – destinata ad una carriera lunga e iconica.
La riunione delle Pussycats Dolls e quella delle Sugababes salveranno la categoria girlband? Per ora abbiamo la stessa speranza di trovare un 50 euro a terra.
Tra le nuove leve, grande pressione per Tones And I che dopo l’esplosione in faccia di “Dance Monkey” dovrebbero approfittarne e Normani ex membro delle Fifth Harmony che vive già di ottima reputazione senza aver ancora fatto nulla. Il mio sasso di Forum però va a Jessie Reyez, cantautrice canadese che dopo vari EP e collaborazioni riuscitissime con Eminem, Sam Smith e 6LACK potrebbe rilasciare nel 2020 il suo primo album. Scommettiamo? È illegale non si fa, contattarmi in pvt.
di Massimo Fava
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