And Then We Danced è un film svedese-georgiano diretto da Levan Akin, presentato al Festival di Cannes del 2019 nonché in corsa agli Oscar 2020 come miglior film internazionale per la Svezia. La scorsa settimana la pellicola, a tinte LGBT, è andata incontro ad anteprime in Georgia segnate dalle proteste di ultra-nazionalisti e manifestanti religiosi, a Tbilisi.
Davanti al cinema Amirani, in altre 4 sale e nella città costiera di Batumi, centinaia di persone si sono scontrate con la polizia, bloccando le strade e l’ingresso in sala degli spettatori, letteralmente scortati dagli agenti. In strada persone con crocifissi e icone religiosi, cartelli offensivi e insulti vari ai danni della pellicola. Non contenti, i manifestanti hanno addirittura dato fuoco a una bandiera arcobaleno e lanciato petardi e fumogeni verso l’ingresso del cinema. Una giovane donna è stata colpita alla testa ed è stata portata in ospedale in ambulanza. Una dozzina di manifestanti sono stati arrestati.
Tutto questo, come detto, per l’uscita in sala di un film che ruota attorno ad una storia d’amore tra due ballerini maschi, che tocca elementi della vita georgiana considerati tabù (omosessualità) e al tempo stesso sacri (danza). Le autorità georgiane hanno sottolineato come le proiezioni dovrebbero andare avanti, nonostante i diffusi avvertimenti di censura. A riportarlo l’HollywoodReporter.
A phalanx of police guarding Amirani cinema during a screening of queer romance film “And Then We Danced”. pic.twitter.com/CWhvWHg4G4
— Peter Liakhov (@peterliakhov) November 8, 2019
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