Come diventare drag queen? A Torino c’è una scuola che accoglie tutt*.
Dario Bellotti, in arte Barbie Bubu, sin da quando ha 21 anni, è la mente fondatrice dietro la scuola Art Studio Drag Queen, che, presso il Piccolo teatro comico, insegna ai suoi allievi a muoversi tra paillettes, tacco 12, e a costruire il proprio alter-ego sul palco, come vuole e desidera.
Soprattutto è un luogo inclusivo dove essere chi si vuole, lontani da sguardi indiscreti e coltivare quel coraggio che fuori dal palco non è sempre facile trovare: “Mi affascina il fatto di essere qualcosa che nella vita forse, senza il forse, non potrò mai essere” racconta l’allievo Giancarlo a VD News, condividendo la gioia di sentirsi più ‘diva‘ e ‘faiga‘.
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Uno spazio dove sentirsi dive, favolose, e scoprire l’arte drag senza vincoli d’età: come il piccolo Alessio che sogna di diventare Elecktra Bionic. “Per me vederlo felice è la cosa che mi riempie” spiega la madre a VD, che non teme i sacrifici pur di permettere al figlio di essere felice.
Tra oltre 1500 costumi, Franco Abba, direttore artistico del Piccolo Teatro Comico, spiega che il costume non è solo un abito o un pezzo di stoffa: “C’è un vissuto, una storia” spiega Abba “Ogni costume parla perché comunque ha qualcosa da dire. Magari è stato protagonista di uno spettacolo o è legato ad un collega che l’ha indossato”.
Gli allievi hanno modo non solo di studiare un’arte centenaria, ma anche controbattere sui tacchi a spillo ad un mondo che ancora oggi sceglie di non rispettare quello che non conosce: quello che mi fa più male, come spiega la mamma di Alessio, è che spesso parte proprio dalle stesse famiglie.
Ma per il piccolo Alessio la regola che vige è il rispetto per gli altri e per sé stesso: “Io dico sempre a lui: non attaccare ma difenditi” dice la mamma.
È proprio per questo che è nata la scuola Art Studio Drag Queen: un incontro tra generazioni diverse per esprimersi liberamente e dare spazio a quello che amiamo, senza dimenticare le lotte di chi c’è stato prima di noi.
Belotti/Barbie Bubu racconta di aver dovuto lottare per essere chi è oggi: “Mi ritrovo con dei ragazzi giovani insieme a me che non sanno che cos’è la lotta. Dobbiamo pensare soltanto che qualche anno fa era proibito sposarsi tra lo stesso sesso. Questa scuola è stata aperta anche pensando a questo” spiega Bellotti a VD, concludendo: “Perché non dare questa forza a qualsiasi forma sia, l’amore per l’arte?”.
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alessio sogna di essere come elecktra bionic 🙂 ha incontrato elecktra ?