14.710 firme raccolte delle 15.000 previste. La nuova battaglia di Pro Vita e Famiglia è contro il fantomatico “Gender” in Rai, con tanto di petizione affinché dai canali della tv pubblica spariscano personaggi dichiaratamente queer e tematiche LGBTQI+.
Cosa ne sarà dei futuri Mahmood e Blanco che cantano d’amore e nevrosi sul palco dell’Ariston?
O di Achille Lauro che bacia il suo musicista?
La nuova battaglia di Pro Vita e Famiglia è contro il fantomatico “Gender” in Rai. L’associazione di lobbying integralista cattolico ha pubblicato una petizione affinché dai canali della tv pubblica spariscano personaggi dichiaratamente queer e tematiche LGBTQI+.
Benvenuti in Italia, Governo Meloni. Non è il Brasile di Bolsonaro, e non è la Russia di Putin. È l’Italia di Meloni.
“Identità di genere, transgenderismo, personaggi Lgbtq e propaganda della sessualità fluida come se niente fosse, trattati spesso – o sempre – senza alcun contraddittorio e con una visione parziale ed edulcorata”, denunciano da Pro Vita & Famiglia, secondo cui il canone pagato dai cittadini sarebbe “usato per promuovere l’ideologia gender”. Pro Vita chiede all’attuale Governo “di intervenire con urgenza sulla dirigenza Rai, per impedire che il canone continui ad essere usato anche nel 2023 per promuovere l’ideologia gender e la transizione sessuale dei minori e dei più giovani, con narrazioni emotive, faziose e parziali”.
Ecco alcuni programmi contro cui si è scagliata Pro Vita.
“D-SIDE, Il lato diverso delle cose”, su RaiPlay. A marzo 2022 è andata in onda una puntata sull’identità di genere con Francesca Vecchioni, esponente di spicco della comunità LGBTQIA+, e Leonardo Santuari, giovane “influencer transgender” che ha raccontato sui social la sua transizione sessuale da ragazza a ragazzo. Aiuto, il gender!
Ad aprile, durante il programma “Via delle Storie”, su Rai1, è andata in onda una puntata sull’identità di genere con la storia della transizione di unə adolescente e la partecipazione di Maddalena Mosconi, una psicologa che sostiene la necessità di accompagnare anche i minori che ne facciano richiesta alla transizione. Aiuto, il gender!
Apriti cielo davanti al programma “Sex“, su Rai3: un episodio sull’identità di genere con esperienze di giovani ragazzi e ragazze transgender e con il commento di Vladimir Luxuria . Aiuto, il gender!
Sotto attacco persino “Mina Settembre“, su Rai 1, che a settembre ha mandato in onda un episodio nel quale era presente il personaggio di una studentessa trans. Aiuto, il gender!
Infine “Fame d’Amore”, su Rai3, che ha trattato l’argomento di giovani con disforia di genere e che hanno intrapreso o desiderano intraprendere la transizione.
“Una vera propaganda di tutto ciò che ne consegue: modifica del tono di voce, aumento della massa muscolare, crescita di peluria maschile, rimozione del seno, e così via”, scrivono da Pro Vita indignati. Aiuto, il gender!
Scrive Pro Vita: “È questo che vuole la Rai? È questo che vogliono milioni di cittadini che la finanziano pagando il canone? Con la petizione lanciata qualche giorno fa Pro Vita & Famiglia vuole intervenire proprio su questi aspetti, per impedire che il canone continui ad essere usato anche in questo 2023 per promuovere l’ideologia gender e la transizione sessuale dei minori e dei più giovani. La richiesta è diretta e altrettanto semplice ed è indirizzata all’attuale Governo: basta propaganda gender sulla Rai!”.
ll Governo Meloni si appresta a ristrutturare la Rai, con nuovi dirigenti. Considerando la vicinanza di Pro Vita a Lega e Fratelli d’Italia, prepariamoci a (non) vederne delle belle.
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