Consiglio comunale a tinte omofobe quello andato in scena ieri a Cesano Boscone, comune alle porte di Milano, con il patrocinio dato al Pride milanese di sabato scorso al centro del dibattito. Un semplice patrocinio criticato da Antonia Parisotto, avvocatessa e consigliera comunale di Forza Italia che ha utilizzato parole indecenti nei confronti della manifestazioni e della comunità LGBT. In testa al post il video incriminato, a partire dal minuto 13.
Si è trattato di una squallida manifestazione che nulla ha di culturale e per l’ennesima volta si è ritenuto di potere impunemente dileggiare in modo volgare simboli che appartengono a noi, una maggioranza di italiani, e non a una minoranza. Tutto è permesso perché contro l’odio e le discriminazioni è lecito l’odio e la discriminazione di quello che invece si discosta da quella lettura della realtà. È chiaro che al fondo di tutto vi è un preciso intento ideologico volto a far sì che la scientificità del dato per cui in natura, secondo processo binario, vi è maschio e femmina venga snaturato dalla realizzazione di un progetto che va contro l’umano. Le immagini che si sono viste non sorprendono più. Chiunque abbia un po’ di sale in zucca, sa benissimo che questi sono ritrovi di disadattati, soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa. E i ragazzini, invece, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo. Questi spettacolini, se non avessero l’aiuto dei grossi e forti poteri occidentali, resterebbero fenomeni folcloristici e dichiaratamente risibili di cui non ci sarebbe neanche da discutere ma visto che le cose stanno in modo diverso, mi auguro che si arrivi alle estreme conseguenze.
Parole sconcertanti, inammissibili, che lo stesso sindaco Simone Negri ha definito “piene di odio“. Dura la replica dei Sentinelli di Milano, che hanno chiesto le dimissioni immediate di Antonia Parisotto: “Se ciò non avvenisse, diamo per scontato che le stesse siano pretese dal suo Partito. La politica che si abbassa a un linguaggio del genere non è una cosa tollerabile. La mancanza di rispetto per le migliaia di donne, uomini e persone trans che partecipano ai Pride neanche. E poi ci vengono a dire che il DDL Zan andrebbe stralciato perché è una “legge bavaglio” sulla libertà di pensiero. Qui il pensiero affonda dentro un delirio omolesbotransfobico“.
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Non credo che in Albania vogliano rilasciare titoli di studio a certe persone, maleducate, ignoranti e soprattutto grette, senza nessuno a fianco nella loro vita che gli possa insegnare qualcosa di vero e di valore, tanto dal volersi riempire di titoli di studio per poi appenderli nei loro studi da sputasentenze o nei loro salotti bene. Ci sarebbe da darle due schiaffoni sulla bocca come si faceva una volta per insegnare a comportarsi e rapportarsi con il prossimo qualsiasi esso sia! E comunque l'unica disadattata, schizzata e dissociata me sembra propria sta personcina che vorrebbe apparire tanto carina ma che altro non sembra che un donnetta abbrutita dai suoi stessi eventi e stenti di vita. Invito qualche uomo vero a darle una mano o perchè no anche qualche donna chissà che non ritrovi i suoi equilibri mai avuti. Vada a lavorare piccola signora!
E questa ha pure una laurea in Giurisprudenza ! Ma forse questo titolo di studio le è stato conferito , come al figlio di Umberto Bossi , a Tirana?