Chi di voi è mai stato a New York di sicuro ha passato almeno una sera allo Splash Bar, locale storico di riferimento della comunità lgbt newyorchese. Ma il mitico bar ha chiuso i battenti lo scorso 10 agosto segnando così la fine di un’era. Aperto fin dal 1991, lo Splash si è affermato presto come luogo di ritrovo preferito dai turisti lgbt che approdavano nella Grande Mela in cerca della mitica vita gay del Village. “Forse c’è meno bisogno di un locale dedicato ai gay – ha dichiarato Brian Landeche, fondatore dello Splash, al blog Queerty -. Offrivamo un rifugio per gay in cerca di altri gay che non potevano trovare in altri posti. Adesso possono andare nei parchi, nelle palestre, nelle chiese. La natura del nostro lavoro è cambiata.
Volevo che lo Splash diventasse un posto pulito e sicuro in cui si poteva venire ogni giorno della settimana per fare conversazione con un altro gay e bere qualcosa, o ballare e innamorarsi. Penso che ci siamo riusciti. Mi sento privilegiato ad avere dato davvero alla comunità gay qualcosa che la comunità gay ha accettato”.
Prima della chiusura, lo Splash ha messo in scena dieci eventi speciali per attirare i clienti che per 20 anni lo hanno frequentato e salutarli nel modo migliore: permettendo loro di portar via un pezzo del locale. Le persone hanno potuto scegliere se prendere una poltrona o qualsiasi altro souvenir che permettesse loro di ricordare lo Splash per sempre e portarne un po’ con sé.
Sul palco del bar dall’apertura alla chiusura si sono avvicendati nomi come Kylie Minogue, Britney Spears, Grace Jones, Katy Perry e Gloria Estefan. Inoltre, il locale è stato il set del video di Ciny Lauper “Into the Nightlife”.
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