JAKE AND DEVON THIS IS SO CUTE #chucky pic.twitter.com/125aJmgW48
— naz (@mystiquejlaw) November 10, 2021
Dopo aver raccolto unanimi e forse un po’ inattesi consensi negli USA, Chucky, prima serie tv sulla mitica bambola assassina, è finalmente arrivata anche nel Bel Paese, anche se in orari complicati. Dal 14 gennaio scorso, e ogni giovedì, va in onda su Italia 1 in seconda serata, con tutti gli episodi da recuperare on demand su MediasetPlay.
Chucky nasce oltre 30 anni fa su grande schermo, con 7 film realizzati e il suo ideatore, Don Mancini, che ha sempre messo bocca su tutto ed è anche qui autore e regista di una serie che vede l’adolescente Jake Weber (Zachary Arthur) lottare contro la sua sessualità in una piccola città di periferia. Dopo aver trovato la raccapricciante bambola in un mercatino, iniziano a verificarsi orribili omicidi che cambiano per sempre la città e i suoi abitanti. Vittima di omofobia a scuola, Jake scoprirà sulla propria pelle la vera storia della bambola, posseduta dallo spirito del serial killer Charles Lee Ray.
Realizzata nel 2021, gli 8 episodi della prima stagione di Chucky sono stati diretti da Don Mancini, Dermott Downs (2), Leslie Libman (2), Samir Rehem (2) e Jeff Renfroe, con Bjorgvin Arnarson, Alyvia Alyn Lind, Teo Briones, Brad Dourif, Lexa Doig e Carina Battrick ad affiancare Zackary Arthur.
Irriverente, violenta, folle, sboccata, esilarante, Chucky ha il merito di aver fatto degnamente risorgere una maschera horror anni ’80 che si pensava ormai perduta, legandola all’orrore quotidiano chiamato bullismo. Perché il giovane protagonista Jake è vittima di omofobia. Tanto a scuola quanto a casa, dove suo padre, perennemente ubriaco, lo picchia e umilia solo e soltanto perché omosessuale. Nel corso delle otto puntate Jake non solo si scrolla di dosso le vessazioni quotidiane, ma trova anche il primo amore nel compagno di classe Devon. Entrambi 14enni, i due si scambiano il primo atteso bacio al quinto episodio di stagione, incorniciando un’evoluzione dei personaggi che tra un omicidio e l’altro acquisiscono consapevolezza, forza e coraggio, anche perché costretti a maturare rapidamente dal drammatico susseguirsi degli eventi. Dolcissimi, in tal senso, i due protagonisti Zackary Arthur e Björgvin Arnarson, assolutamente a loro agio e credibili nel gestire la loro prima cotta.
Don Mancini è uno dei pochi autori dichiaratamente omosessuali del cinema horror americano. Una svolta gay, quella voluta da Mancini, perfettamente inquadrata. D’altronde persino Chucky, che uccide per puro piacere, vive con serenità la comunità LGBTQ, rivelando a Jake di avere un ‘figlio queer’. Quello stesso figlio che il padre ubriacone dell’adolescente non riesce ad accettare, solo e soltanto perché omosessuale. L’omofobia viene quinti dipinta come abominevole crimine, ancor più dell’omicidio, perché anche se Chucky è prepotente e cerca di insinuarsi nella vita di Jake in modo indicibile, non è omofobo, non è un bigotto. È un killer che guarda alle pari opportunità. In otto puntate assistiamo a decine di omicidi, tra coltellate e scariche elettrice, decapitazioni e cadute dalle scale, con il ghigno malefico di Chucky ad alleggerire una tensione che non suscita mai davvero paura.
Guest star della serie Jennifer Tilly, poco meno di 30 anni fa nominata agli Oscar per Pallottole su Broadway e nel 1994 protagonista del cult Bound – Torbido inganno delle sorelle Wachowski. Tilly interpreta sè stessa, ritrovando la bambola di Mancini per la 5a volta, avendo girato anche La sposa di Chucky, Il figlio di Chucky, La maledizione di Chucky e Il culto di Chucky. Per i fan del franchise, un gradito ritorno.
Rinnovata a furor di popolo per una 2a stagione, Chucky, che è ambientata all’incirca due settimane dopo il Culto di Chucky, ultimo film del franchise uscito nel 2017, è senza ombra di dubbio la piacevole sorpresa queer di questa stagione televisiva, andando coraggiosamente ad incrociare Love, Victor al genere slasher. Per gli amanti del genere, un colpo di genio.
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