Il Cremlino ha ieri riconosciuto le “repubbliche” del Donbass, dando ufficialmente il via alla crisi Ucraina – Russia che potrebbe presto coinvolgere la Nato. Vladimir Putin ha inviato le prime truppe russe in territorio ucraino, con lo spettro di una guerra di proporzioni globali nel cuore dell’Europa sempre più pressante. Nel caos bellico che ne consegue la Russia avrebbe stilato una lista di possibili vittime ucraine che includerebbe non pochi attivisti LGBTQ. A darne notizia un funzionario statunitense.
In questa “kill list” ci sarebbero oppositori politici, attivisti e “popolazioni vulnerabili” come le persone LGBT+. Il funzionario in questione, che ha parlato a Foreign Policy in forma anonima, ha spiegato che è “probabile” che la Russia prenda di mira chiunque si opponga alla propria politica. “Come abbiamo visto in passato, ci aspettiamo che la Russia cercherà di forzare la cooperazione attraverso l’intimidazione e la repressione”, ha precisato. Nelle passate operazioni russe, tutto ciò si è manifestato attraverso “uccisioni mirate, rapimenti/sparizioni forzate, detenzioni e uso della tortura”.
Nell’elenco dei probabili obiettivi della Russia, ha affermato, ci sono “dissidenti russi e bielorussi in esilio in Ucraina, giornalisti, attivisti e popolazioni vulnerabili come minoranze religiose, etniche e persone LGBTQI+”. La Casa Bianca sarebbe rimasta “sorpresa da quanto siano precise le liste”. Foreign Policy afferma che gli Stati Uniti starebbero monitorando le agenzie di intelligence russe, che presumibilmente sono al lavoro nel “costruire elenchi di obiettivi e uccisioni”.
Nell’ultimo mese la tensione tra Russia e Ucraina è schizzata alle stelle, dopo che Putin ha schierato quasi 200.000 uomini al confine. Sia il Regno Unito che gli Stati Uniti hanno evacuato il personale dell’ambasciata da Kiev, mentre l’Europa sta definendo sanzioni contro la Russia se Putin dovesse dare il via all’invasione. Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, “questa non sarà semplicemente una guerra convenzionale tra due eserciti. Sarà una guerra condotta dalla Russia contro il popolo ucraino per reprimerlo, schiacciarlo, danneggiarlo. Ed è quello che abbiamo esposto in dettaglio alle Nazioni Unite”.
Foto cover: Sergey Konkov / Reuters / NBC News
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Credo che bisognerebbe prendere atto che in quella parte di Ucraina che si è resa indipendente la stragrande maggioranza della popolazione è filorussa. IL concetto di autodeterminazione dei popoli non può valere solo quado questi vanno verso la democrazia, deve valere anche quando i popoli vanno verso forme di governo che non sono la democrazia. Le popolazioni di queste zone non amano la cultura occidentale e non vogliono essere legati o alleati dell'Occidente, bisogna farsene una ragione. La responsabilità di tutta questa situazione secondo me è del governo ucraino che non vuole vedere questa realtà. L'unico modo per salvare la situazione era ascoltare queste popolazioni e dare loro autonomia. Qualcosa di analogo a quello che l'Italia ha fatto con Il Trentino Alto Adige. Se il governo italiano di allora avesse puntato i piedi non concedendo nulla, ci sarebbero state proteste, sommosse, e l'Austria ne avrebbe sicuramente approfittato, come sta facendo la Russia oggi. Il governo ucraino continua ottusamente a dire che il territorio della nazione è indivisibile e cose simili invece di ascoltare e trattare con le popolazioni. Quanto ai gay che vivono nelle repubbliche indipendentiste spero per loro che siano già andati via da tempo.