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DaBaby, l’omofobia del rapper ha un prezzo: scaricato da sponsor e festival

Dopo Elton John, Demi Lovato e Dua Lipa, anche Madonna ha stroncato il rapper, facendolo a pezzi via Instagram.

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DaBaby, l'omofobia del rapper ha un prezzo: scaricato da sponsor e festival - DaBaby 1 - Gay.it

Le indecenti parole del rapper DaBaby della scorsa settimana, tra HIV e omofobia, hanno scatenato un vero e proprio terremoto mediatico. Almeno negli USA, l’affair DaBaby ha riempito pagine di giornali e account Instagram, con decine di ‘colleghi’ che si sono scagliati contro il rapper, scaricato ora da tutti.

Atteso al celebre Lollapalooza, DaBaby è stato fatto fuori, perché il festival è “fondato sulla diversità, l’inclusione, il rispetto e l’amore”. In cartellone al Parklife Festival, nel Regno Unito, il rapper è stato cancellato. Boohoo, azienda di moda con cui aveva un contratto di sponsorizzazione, ha stracciato qualsiasi accordo, facendogli perdere soldoni fumanti. Perché ignoranza e omofobia, in un mondo normale, bisognerebbe pagarle a carissimo prezzo, sempre.

“Se non ti sei presentato oggi con l’HIV, l’AIDS, nessuna di quelle malattie mortali sessualmente trasmissibili che ti faranno morire in due o tre settimane, accendi la tua luce del cellulare!”, aveva urlato DaBaby ai propri fan nel pieno di un concerto. “Ragazzi, se non avete succhiato un c*zzo nel parcheggio, accendete il cellulare. Rendetelo f*ttutamente reale!”.

Dopo Elton John, Demi Lovato e Dua Lipa, anche Madonna ha stroncato il rapper, facendolo a pezzi via Instagram.

Se hai intenzione di fare commenti di odio sulla comunità LGBTQ+ e sull’HIV/AIDS, allora conosci i fatti: Dopo decenni di ricerca scientifica duramente conquistata, ora sono disponibili farmaci salvavita per i bambini nati con l’HIV, per le persone che contraggono l’HIV attraverso trasfusioni di sangue, aghi sporchi o scambio di fluidi corporei. Questi nuovi ARV possono mantenere in vita una persona malata di AIDS per il resto della sua vita!!! L’AIDS non si trasmette stando accanto a qualcuno in mezzo alla folla. Voglio accendere il cellulare e pregare per la tua ignoranza, nessuno muore più di AIDS in 2 o 3 settimane. Grazie a Dio.
E i tuoi commenti sessisti sulle donne le cui fighe hanno bisogno di odorare come l’acqua incoraggiano solo una maggiore discriminazione contro le donne che combattono quotidianamente contro l’oppressione di vivere sotto i vincoli dello sguardo maschile.
Le persone come te sono la ragione per cui viviamo ancora in un mondo diviso dalla paura. Tutti gli esseri umani dovrebbero essere trattati con dignità e rispetto indipendentemente da razza, genere, preferenza sessuale o credo religioso. AMEN.

Colpito, affondato. Durissima anche la GLAAD: “la retorica che DaBaby ha usato è sbagliata, offensiva e dannosa per la comunità LGBTQ e per i circa 1,2 milioni di americani che vivono con l’HIV. È fondamentale che DaBaby e i suoi fan sappiano che le persone che convivono con l’Hiv oggi, qualora seguano una cura efficace, fanno una vita lunga e sana e non possono trasmettere l’Hiv“.

Travolto dalle polemiche, scaricato da Festival e sponsor, DaBaby, che inizialmente aveva rivendicato quanto detto e fatto con toni arroganti (“Internet ha distorto le mie fo**ute parole”), si è poi cosparso il capo di cenere, precisando come “ogni persona affetta da HIV/AIDS ha il diritto di sentirsi offesa”. “Quello che ho detto è stato insensibile, anche se non avevo intenzione di offendere nessuno. Porgo le mie scuse  Ma la comunità LGBT… perché vi siete arrabbiati?”. Perché quando non ci arrivi, non ci arrivi.

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