Domani sarà un giorno importante per il ddl Zan. Dopo continui rinvii e incertezze sul da farsi, il testo della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo torna in Commissione al Senato, dove i numeri erano già traballanti al tempo del Conte bis.
Con il governo Draghi la situazione non cambia, proprio a causa dei numeri reali che andranno a sostenere il testo. Senza un appoggio di Forza Italia (che vedrebbe solo alcuni nomi votare a favore) e Lega, il ddl avrà la possibilità di vedere la luce con i voti di Pd, M5s e Italia Viva?
La Lega si mette di traverso sul DDL Zan
A difesa degli omofobi è intervenuto il leghista Pillon, che dopo essersi preso “il merito” di aver bloccato la legge fino ad ora, non ha perso occasione per denigrare la legge parlando di argomenti divisivi. E che in quanto tali non dovrebbero essere affrontati.
Se qualcuno dei partiti che sostengono il governo preferirà forzare su quello che ci separa, anziché valorizzare quello che ci unisce, si prenderà la responsabilità di dividere la maggioranza, trasformando il lavoro parlamentare in una battaglia ideologica.
Insomma, uno stop senza ombra di dubbio, quella della Lega. Un quadro più chiaro sulla posizione dei partiti di maggioranza si avrà domani, dopo i lavori della Commissione Giustizia.
Questa sarà infatti chiamata a programmare i lavori sulla riforma dei processi. E se non ci sarà ostruzionismo anche sul ddl Zan, nonostante il promotore del Family Day lo aveva già definito una legge inutile, che vuole imporre il reato di opinione. Niente di più falso. Ma di falsità se ne sono sentite troppe a riguardo. Come l’indottrinamento del gender nelle scuole, la legalizzazione dell’utero in affitto e tutte le fake news create ad arte per attaccare e criticare il testo di Alessandro Zan.
L’ostacolo della Commissione Giustizia
Il problema arriva proprio dalla Commissione Giustizia, l’unica guidata dalla Lega, con la presidenza del senatore verde Andrea Ostellari. Sono 11 i voti contrari, 12 quelli favorevoli. Con due senatori del Misto di cui solamente uno (Pietro Grasso) darà certamente appoggio al testo. In caso di pareggio, vince il No.
E mentre Salvini, che sotto sotto teme di tornare all’opposizione, chiede di smorzare i toni sul ddl Zan, si prevede una resa dei conti. Se anche passasse in Commissione, andando poi ad essere calendarizzata in Senato, cosa accadrà alla maggioranza di governo?
Avremo finalmente una legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo? La Lega preferirà stare in silenzio mentre le altre forze di maggioranza voteranno una legge di civiltà?
O dovremmo, ancora una volta, attendere anni per una legge?
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O come direbbe la Francini "Ovvia,non fare la suora biologica"
Ma per dirla tutta perche' non pensare a chi sta' dietro di loro che nascondendosi dietro possono benissimo rovesciare la causa anche di un voto?
Immaginando un uomo di "potere" come Pillon, che se venisse bullizzato, torturato, preso in giro costantemente, umiliato non solo porterebbe il governo dalla sua parte, ma farebbe pure una legge ad hoc simil DDL. E noi saremmo gli ipocriti? Una strizzatina a quel cravattino mmmh, ma poi non arriverebbe più quel poco sangue al cervello che gli rimane. Categoria Babbo "nostradamus" approved! Almeno questo...