L’estate scorsa aveva attaccato il DDL Zan perché a suo dire “non serve, ci sono solo 26.5 segnalazioni di omotransfobia l’anno”. Passati 10 mesi, il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, è tornato a criticare la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, approvata alla Camera e in attesa di bis al Senato.
“Tutti d’accordo nel condannare ogni forma di violenza e di offesa a qualsiasi persona per qualsiasi ragione ma la legge Zan è sbagliata e va fermata”, ha tuonato il vescovo, come riportato da IlSexoloXIX.
Non entro nel merito di quello che dice la politica, ma faccio un ragionamento da cittadino e dico che la proposta Zan non è finalizzata a reprimere reati ma altro non è che un grimaldello per imporre un modello educativo e ideologico con la diffusione della teoria ‘gender’ che dal mio punto di vista è sbagliato.
Peccato che così non sia, come specificato un milione di volte. Antonio Suetta è lo stesso vescovo che un mese fa aveva criticato il Festival di Sanremo, parlando di “sdegno e di proteste riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana“.
Tra le critiche ‘del giorno’ alla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, spiccano anche le parole rilasciate ad Avvenire da Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato: “Il contrasto all’omofobia non può trovarci divisi. Se mi accorgessi che mio figlio ha mancato di rispetto a un gay, ad esempio, legge o non legge, adotterei come genitore i giusti provvedimenti per insegnargli che non si può mancare di rispetto a nessuno a prescindere dall’orientamento sessuale. Teniamo fuori il ddl Zan, invece, questo sì, perché con una serie di previsioni molto discutibili sposta il campo di azione in sfere delicate. Non si può andare ad avvelenare il clima in un momento di concordia nazionale al quale abbiamo dato vita per rispondere a un appello del presidente Mattarella“.
Quindi no all’omotransfobia, ma senza intervenire con una legge ad hoc che la stragrande maggioranza dei Paesi civili d’occidente ha abbracciato da anni. Romeo, in tal senso, torna a minacciare l’esecutivo, nel caso in cui il DDL Zan dovesse essere approvato: “Ci sarebbero certamente delle ripercussioni, si rischierebbe di creare una bomba nel governo. Il mio invito, invece, è a ragionare in termini pragmatici, mettendo da parte le ideologie. Noi chiediamo di poter dissentire da modelli che si vorrebbero imporre, che vanno ben oltre il divieto, condivisibilissimo, di discriminazione. Il conformismo rischia sempre di dar vita a delle dittature“.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Si accettano commenti solo da giuristi e non da tonache bisunte!