Se c’è bisogno di un’altra ragione per cui gli americani con un briciolo di scrupolo morale e compassione verso il prossimo non dovrebbero rieleggere Donald Trump alla Casa Bianca una seconda volta, la potremmo trovare nelle sue ultime dichiarazioni rilasciate martedì sui social.
In un video pubblicato a inizio settimana, l’ex presidente degli Stati Uniti avrebbe infatti giurato che – se rieletto – condurrà tutta una serie di riforme volte a marginalizzare ulteriormente la comunità transgender americana.
Una prospettiva buia per un’America spaccata a metà tra chi spinge per il progresso sociale e chi invece desidera ritornare a un medioevo in cui l’eteronormatività è la condizione imposta, ovvero la deriva conservatrice.
Le riforme contro la gioventù transgender
Trump promette innanzitutto una riforma scolastica che andrebbe a promuovere il pensiero unico verso la famiglia tradizionale – e i ruoli di madri e padri in un’ottica di denigrazione di tutto ciò che è diverso dal paradigma conservatore, in uno sforzo più ampio per marginalizzare ancora una volta la comunità LGBTQIA+.
Nel video pubblicato sulla piattaforma Truth – social media appositamente creato per diffondere messaggi d’odio e complottismo banditi su Instagram, Facebook, Twitter e TikTok – Donald Trump ha dichiaratamente stilato una serie di proposte da attuare nel caso in cui venisse nuovamente eletto presidente.
Paragonando la transizione di genere per i minorenni all’abuso sui minori e alla mutilazione sessuale, ha spiegato nei dettagli come una riforma di proporzioni impensabili andrebbe a impedire attività di sensibilizzazione, campagne, ed eventi informativi sulla transizione di genere a qualsiasi età – non solo per bambini e adolescenti.
Stando a quanto dichiarato da Trump, questo porterebbe a una lenta ma constante marcia verso un’America più incentrata sulla famiglia e sui valori tradizionali, spingendo il Congresso a bandire una volta per tutte le terapie ormonali per i minori, e avviare un’inchiesta approfondita sulle aziende farmaceutiche, accusate di “coprire e insabbiare gli orrori del lavaggio del cervello LGBTQIA+ e dei suoi effetti devastanti sui bambini per arricchirsi”.
Arriverebbe poi, conseguentemente, il licenziamento di migliaia di medici e personale sanitario impiegato in Medicare e Medicaid, che oltre a non poter più supportare bambini e adolescenti nella transizione di genere, avrebbero vita e carriera rovinati a causa del marchio d’infamia imposto dal governo conservatore.
E, se la transizione di genere verrà bandita anche per coloro che si sono pentiti di averla compiuta – i cosiddetti “detransitioners” – Trump garantirà loro la possibilità di avere un risarcimento più consistente facilitando le procedure di denuncia verso i medici che li hanno seguiti.
Un’approfondita operazione di revisione verrà poi svolta sui programmi curriculari, istruendo gli insegnanti a eliminare qualsiasi tematica LGBTQIA+ da essi e andando invece a promuovere i cosiddetti “valori tradizionali e le differenze di ruoli e attitudini tra uomini e donne, sfatando il mito che ci sia più di un genere”.
Le conseguenze per gli insegnanti che si opporranno alla riforma saranno “severe e inesorabili”, e qualunque docente “beccato” a supportare un’eventuale procedura di transizione sarà sanzionato e sospeso, con un conseguente taglio di fondi per la scuola in cui opera.
“La follia sinistroide che influenza le giovani menti, inculcando loro pericolose teorie gender, è un atto di abuso sui minori. Molto semplice. Questo è il mio piano per fermare la mutilazione fisica ed emotiva della nostra gioventù” ha dichiarato Trump.
Trump potrebbe tornare al governo?
La campagna elettorale di Donald Trump è favorita dall’ondata conservatrice e di estrema destra che ha travolto il ceto medio americano. Secondo gli ultimi sondaggi, una buona fetta della popolazione esprime preoccupazioni in merito alla transizione di genere per i minori.
E le recenti dichiarazioni dell’ex presidente cavalcano l’onda, lasciando indietro le retoriche più “aperte” della campagna elettorale del 2016, in cui Trump aveva dichiaratamente corteggiato l’elettorato LGBTQIA+ promettendo di non intaccare i suoi diritti.
Nel 2016, l’ex democratico si era infatti dichiarato a favore del matrimonio omosessuale, e “amico” della comunità – dichiarando di avere tutte le intenzioni di supportarla a differenza di molti altri repubblicani.
Una presa di posizione decisamente vulnerabile ai cambiamenti di rotta della frangia conservatrice americana, che oggi si dichiara invece sul piede di guerra.
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