Elliot Page splende più che mai.
A qualche anno dal suo coming out, l’attore torna finalmente al grande schermo con Close To You, film co-sceneggiato insieme al regista Dominic Savage, e presentato lo scorso weekend al Toronto Film Festival 2023.
Il film racconta la storia di Sam, ragazzo transgender che torna a casa dopo la transizione, e deve interfacciarsi tra riunioni di famiglia, domande imbarazzanti, e un po’ di misgendering.
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Un film che tocca sul personale lo stesso Page che non poche volte, come tante persone trans*, si è ritrovato a rispondere ai pronomi sbagliati: ma l’attore dichiara di aver imparato ad essere tollerante. “In queste situazioni, so che l’intento delle persone vicine nella mia vita è di comportarsi nel modo giusto. Se mi misgenderano, non la prendo sul personale” ha spiegato a Vulture.
Quando succede, Page chiarisce che ci vuole davvero un secondo a risolverlo senza renderlo ‘qualcosa di più grande’, spiegando: “Quando qualcuno chiede scusa, va bene. Ma procediamo con la nostra interazione. Prima che diventa qualcosa di troppo grande o che riguarda principalmente la persona che ha fatto misgendering, portando tutta un’altra energia”.
Il discorso di Page è spesso condiviso da altre persone della comunità: se fare attenzione ai pronomi è importante e doveroso (e ogni persona reagisce e lo vive a modo suo) è anche saggio saper riconoscere chi sbaglia per un errore genuino e chi lo fa perché vuole volutamente ‘invalidare’ l’identità di genere dell’altra persona.
Ma Close To You rappresenta per Page anche un nuovo inizio: l’attore ha parlato della gioia di girare scene senza maglietta in modo così istintivo e al contempo naturale, come non gli accadeva da tempo sul set. “Mostrare questo ragazzo che è a suo agio e presente e si risveglia dentro il suo corpo, significa tanto per me” spiega Page “Non avrei mai pensato di sentirmi così, è bello avere modo di farlo”.
L’attore ha più volte parlato della gioia post-mastectomia, anche postando alcuni selfie a petto nudo sul suo Instagram e menzionando l’importanza e il privilegio di ricevere la giusta assistenza sanitaria (di risposta alle recenti politiche anti-trans in USA).
Anche nel suo memoir Pageboy, Page scrive di quando si trovava sul set di Inception circondato da tantissimi uomini cis e si sentiva ‘fuori posto’.
Oggi può finalmente riconoscersi. Fuori e dentro lo schermo.
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