Nel titolo di questo articolo non c’è alcun punto interrogativo. Dunque non c’è alcuna domanda. E di conseguenza nessun’accusa velata. È una notizia e ci pare interessante condividerla con appassionatə di cinema e persone interessate al film “L’immensità”, in concorso alla 79ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Ci sono delle ragioni per cui Andrea, il personaggio protagonista insieme a Clara/Penelope Cruz del film “L’immensità” di Emanuele Crialese, sia stato interpretato dalla giovane Luana Giuliani, e non da un ragazzo transgender.
All’inizio Crialese avrebbe voluto un ragazzino trans. L’autore degli straordinari e indimenticabili “Respiro”, “Nuovo Mondo” e “Terraferma” cercava il suo alter ego, cercava una persona che stesse vivendo sul proprio corpo e nella propria vita quella transizione di genere che il regista aveva vissuto in adolescenza (ve ne abbiamo parlato qui).
Lo si apprende dalle pagine del blog “Mio Figlio in Rosa” di Camilla Vivian, autrice del libro “Gender Libera Tuttə” (Baldini & Castoldi). In un post commosso e commovente, Vivian racconta di come, anni fa, quando erano appena iniziati i casting del film…
…Emanuele mi scrisse che il suo film avrebbe parlato di identità di genere, di una bambina che si sentiva un bambino. E voleva che il ruolo fosse interpretato proprio da una persona che si sentiva così. Voleva che lo aiutassi a trovarla.
La ricerca, secondo quanto raccontato da Camilla Vivian, ella stessa madre di una persona transgender, si concentrò su Roberto, un ragazzo di cui in seguito Camilla parlerà nel suo libro. Il ragazzo stava compiendo la propria transizione e Camilla aveva immaginato potesse fare al caso di Emanuele Crialese per il suo progetto cinematografico.
Fu proprio grazie alla chiamata di Emanuele che casualmente telefonai alla mamma di Roberto e la trovai disperata, anzi peggio, rassegnata perché Roberto stava per essere mandato a vivere in una comunità per persone con patologie psichiatriche. Fu grazie a “L’immensità” che in una corsa contro il tempo riuscimmo a cambiare il corso della storia e Roberto raccolse tutto il coraggio che avevano cercato di togliergli e rimise in piedi tutti i pezzi di sé.
I dettagli della storia sono ben raccontati da Vivian nel post del suo blog. Davanti al dramma di Roberto, Crialese si rese conto che coinvolgere adolescenti in transizione sarebbe stato un percorso pericoloso per la persona direttamente interessata. “Emanuele decise che le vite delle giovani persone transgender erano già troppo delicate – scrive Camilla – per coinvolgerne una in una esperienza mediatica di tale portata. Così scelse una ragazzina appassionata di motociclismo per il suo personaggio.”
E proprio in queste ore di red carpet e attenzione mediatica da festival, Camilla ed Emanuele si sono risentiti al telefono. “Sono appena rientrato. Posso chiamarti?” ha scritto il regista alla sua amica. “Siamo stati un’ora e mezza al telefono parlando di passato, presente e futuro. Di famiglia, di relazioni, di cambiamenti, di vita, di paure e di strane non-paure” conclude Camilla nel suo post da brividi.
“L’immensità” sarà presentato domani 4 Settembre al Lido. A proposito di Luana Giuliani, la ragazza che infine Crialese ha scelto come attrice protagonista del film, al settimanale americano Variety il regista ha dichiarato:
“Non le ho mai dato indicazioni psicologiche [della transizione di genere] per la sua performance. Doveva semplicemente fingere di voler essere un ragazzo. Luana è stata fantastica sin dal primo giorno. È molto dura e molto esigente.”
Qui il bellissimo post di Camilla Vivian >
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