Da sexy guardarobiera di Drive In, vero e proprio sogno erotico per milioni di maschi italiani, a icona lesbica d’Italia. La parabola professionale di Eva Grimaldi, nata 60 anni fa a Nogarole Rocca, in provincia di Verona, è stata sorprendente e imprevedibile. Una montagna russa in grado di oscillare tra Playboy e Gay Village, spaziando tra cinema e televisione, reality show e teatro.
Da benzinaia a icona sexy
Prima di sbarcare in tv, Eva lavora come benzinaia nel distributore gestito dal padre. Una donna tutta curve con una pompa in mano. L’immagine perfetta per catapultarla in Fininvest. Sensuale e prosperosa, buca da subito lo schermo con un film che, sin dal titolo, è tutto un programma: La monaca nel peccato di Joe D’Amato, regista cult del cinema erotico nazionale, che trasforma Eva in una suora all’interno di un convento abitato da monache sadiche, ninfomani e lesbiche. Da quel momento in poi, e nel giro di pochissimi anni, Grimaldi non si ferma più. È ovunque. Se in tv decolla con Drive In, al cinema gira 15 film in 4 anni. Da Rimini Rimini – Un anno dopo, in cui si concede un topless al cospetto del grande Renzo Montagnani, a Intervista di Federico Fellini, passando per Mia moglie è una bestia al fianco di Massimo Boldi e La maschera del demonio di Lamberto Bava (figlio dell’immenso Mario), fino al mitico Abbronzatissimi, pellicola nella quale Eva occhieggia alla Julia Roberts di Pretty Woman, con tanto di jingle e libro citazionista. Sono film di genere che guardano ad una specifica comicità dalle tendenze sporcaccione, dagli incassi garantiti e i costi ridotti.
Le nuove maggiorate
Finiscono gli anni ’80 e iniziano i ’90. Grimaldi segue un filone preciso, quello della bonazza tutta curve, che fa girare la testa a chiunque la incroci. Eva è la sorella di Sabrina Salerno, di Angela Cavagna, delle nuove maggiorate sdoganate dalla tv privata firmata Silvio Berlusconi, che va a denudare le fanciulle per far schizzare l’Auditel. Proseguendo sulla strada di questo continuo e ricercato alto e basso, che la vede passare da Dino Risi, Mario Monicelli e Claude Chabrol a Carlo Vanzina, nel 1992 Eva gira due cult da protagonista assoluta. Cattive ragazze di Marina Ripa di Meana e Mutande pazze di Roberto D’Agostino, nel quale – vale la pena ricordare – Raoul Bova esordisce in qualità d’attore. Flop al box office, entrambi i titoli raschiano il fondo della cinefilia, entrando però di diritto tra gli imperdibili orrori del decennio. Gli anni ’90 di Eva, che tanto bene erano partiti, rallentano in funzione cinematografica, con Simpatici e antipatici di Christian De Sica e Paparazzi di Neri Parenti a chiudere il decennio, ma accelerano sul piccolo schermo. Addirittura quattro i film tv, girati con Pier Francesco Pingitore, che la tramuta in prima donna del Bagaglino, per poi cedere spazio e tempo ad una serie che entra da subito nell’immaginario collettivo: Il bello delle donne.
Gabriel, il divorzio e l’amore di Imma Battaglia
È il 2001 ed Eva partecipa attivamente al progetto firmato Teodosio Losito, interpretando il ruolo della manicure Elfride De Contris. Sono gli anni in cui Grimaldi è un volto noto anche sulle riviste del gossip nazionale, perché la storia d’amore con Gabriel Garko riempie i tabloid. Una storia costruita ad uso e consumo di paparazzi pre-allertati e copertine che lasciano il tempo che trovano, anche perché attorno all’attore iniziano a circolare gossip di tutt’altro stampo. Ma la coppia delle fiction Mediaset funziona, tanto da durare 8 anni prima di fare pubblicamente coming out dopo una vita farcita di periodici rumor al riguardo. Nel mezzo, Eva sposa l’imprenditore veronese Fabrizio Ambroso, lasciandolo nel 2010. Anno, quest’ultimo, che le stravolge l’esistenza. Perché Grimaldi incontra Imma Battaglia, volto della comunità LGBTQ+ nazionale.
Se la carriera d’attrice e showgirl rallenta spaventosamente, in ambito privato Eva scopre l’amore, conosce se stessa, combatte con le proprie paure e fragilità, accetta quell’inedito sentimento, abbracciandolo del tutto.
A Roma si inizia a mormorare di questa liaison apparentemente inimmaginabile. Eva presenzia al Gay Village al fianco di Imma, estate dopo estate. Tutti sanno, tutti ne parlano, ma nessuno ne scrive, anche per rispetto di entrambe, per evitare quell’outing che è pratica odiosa. Se in tv Grimaldi latita, pubblicamente si fa sempre più ammirare al fianco di Battaglia, nel ‘2000 in prima fila per lo storico World Pride del Giubileo, che la vide sfidare il Vaticano, in quanto presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
Il coming out in diretta tv
C’è chi storce il naso, dinanzi a colei che viene considerata ‘voce’ della comunità LGBTQ+, ma incapace di vivere apertamente il proprio amore, fino a quando Grimaldi non partecipa all’Isola dei Famosi, issandosi fino al 3° posto finale. È il 2017 e l’attrice dichiara pubblicamente la propria omosessualità in diretta tv, rivelando tutto il proprio amore per Imma. Da quel momento in poi Eva cammina fiera e a testa alta senza più nascondersi, raccontando il proprio percorso, facendosi portavoce e paladina di quella comunità che subito l’accoglie, la prende in simpatia, perché si fa enorme fatica a non voler bene a Grimaldi. Nel 2019 si unisce civilmente con Battaglia al cospetto di Monica Cirinnà, poi prende parte a Tale e quale show, gira tre nuovi film, torna a teatro, applaude l’ex compagno Gabriel Garko per l’atteso coming out, culla il sogno di adottare un bimbo insieme alla sua Imma e sbarca nella casa del Grande Fratello Vip, allontanandosi per la prima volta in vita sua dal Natale in famiglia. D’altronde, il lavoro è lavoro, e quando arriva in tempi di crisi non si può far altro che accoglierlo a braccia aperte.
L’esperienza GF
Un ingresso nella casa più spiata d’Italia che inevitabilmente riaccenderà i riflettori sulla sua storia d’amore con Imma Battaglia, ribadendo la bellezza, la semplicità, la naturalezza di quelle famiglie arcobaleno troppo spesso dimenticate dalla narrazione mainstream della tv generalista, se non addirittura offese, denigrate, diffamate.
Perché dove c’è amore c’è casa, citando un vecchio celebre spot di un pastificio nazionale, e in quale altra casa se non quella di Cinecittà, sotto osservazione h24, per tornare a parlare di determinate tematiche e Battaglie, che Grimaldi ha fatto sue dopo aver conquistato quella del suo cuore?