Pochi hanno la possibilità di partecipare a un programma in prima serata e irrompere nelle case di centinaia di migliaia di famiglie italiane lanciando messaggi di accettazione e inclusività.
Pochissimi lo sanno fare con l’accortezza e l’eleganza di Peperita (come d’arte di Giacomo Liuzzi), concorrente di Bake Off Italia 2021, il noto programma di competizione culinaria, conclusosi lo scorso 17 dicembre.
Peperita (@peperita_drag_bakeoff_8_9) ha preso parte alla nona edizione di Bake Off dopo un infortunio che le ha impedito di proseguire il suo percorso durante l’edizione del 2020.
Con questa seconda opportunità la “prima pasticciera drag d’Italia” ha sfoderato tutte le sue abilità, così da arrivare fino alla puntata finale.
Al ‘cospetto’ della presentatrice Benedetta Parodi, e i giudici Knam, Damiano Carrara e Clelia D’Onofrio, Peperita ha colorato con la sua simpatia e i suoi look sofisticati il tendone più famoso d’Italia.
L’abbiamo intervistata, parlando del suo percorso, dello stato di salute della TV italiana e dell’arte drag.
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Da dove nasce il tuo amore per i dolci?
Circa 6 anni fa, mi sono sottoposto ad un piccolo intervento bariatrico, che mi ha aiutato a dimagrire, e durante il recupero e la degenza ho avuto tempo di guardare la tv. È stato un fulmine a ciel sereno, è partito tutto da un commento detto dal maestro Ernst Knam durante una puntata di Bake Off Italia, la sua provocazione ad un concorrente mi ha spinto a voler provare a fare un dolce e da lì è stato un vero delirio.
Come mai hai deciso di partecipare a Bake Off in Drag?
È stata una decisione ponderata, ci ho messo 6 anni a decidere di partecipare a Bake Off e quando ho compilato il form on line ho inviato una foto da Peperita, avevo bisogno di fare qualcosa di veramente importante per me, la mia famiglia e la comunità GLBTQ+.
Sentivo la necessità di sdoganare la figura delle drag, serviva qualcosa di incisivo che sfondasse una porta.. Sono felice di esserci riuscito e di essere la prima drag pasticcera d’Italia.
Come e quando nasce Peperita? Hai Drag o artistə di riferimento?
Peperita nasce circa 17 anni fa alla corte di sua ‘Nanezza’ reale La Wanda Gastrica, notissimo volto del panorama drag nazionale, sono la sua prima figlia artistica.
Nasco per esigenza di rivalsa, avevo dentro di me miliardi di colori da mostrare e non sapevo come fare, ricordo che ho sempre avuto la “fissa” per le show girl televisive, sono figlia degli anni 80′ ed ero Carrà/Cuccarini/Parisi addicted.
Ho studiato, fatto tantissima gavetta e dopo due anni da porta borse, ‘MADRE’ esclamò ‘sei pronta da stasera ti esibisci’…. Tutto il resto è storia.
Quali messaggi credi siano arrivati ai telespettatori? E quali hai provato a mandare?
Direi sicuramente INCLUSIVITÀ, UGUAGLIANZA e BELLEZZA; poi, ho lanciato messaggi legati all’amore universale. La presenza di mia madre in una puntata ha fatto capire a molti – e sottolineo molti – che i figli vanno amati a prescindere da tutto, ma sopratutto l’accettazione in famiglia è fondamentale per rendere solide le fondamenta sulle quali un’essere umano si forma e cresce.
Forse non sarei così se non avessi avuto una famiglia rainbow così bella e unita.
Cosa hai imparato da questo percorso e dall’esporti in TV?
Ho imparato cosa vuol dire ‘resilienza’, forza, determinazione e concentrazione. Ho imparato a gestire le crisi improvvise, tutti gli imprevisti, ma sopratutto che quando ci si espone in tv bisogna farlo con intelligenza e consapevolezza. La mia vita non è cambiata, è solo stata riempita da arcobaleni, amore e qualche nemico, quelli servono come il pane.
Da questa settimana è partito anche Drag Race Italia su Real Time, la TV sembra si stia aprendo per accogliere altre forme di espressione. Pensi che le famiglie italiane siano pronte? Quale accoglienza hai ricevuto per la tua partecipazione a Bake Off e quale pensi riceverà Drag Race?
Drag race è come la ciliegina sulla torta, e lasciatemelo dire visto che sono una pasticciera favolosa (ride ndr).
La tv finalmente sta ascoltando ciò che gli utenti desiderano, e fidatevi che siamo tutti stufi di vedere sempre le solite ‘solfe’ televisive, portare il mondo drag in tv è un segnale forte di sdoganamento della cultura queer internazionale.
L’arte drag è arte allo stato puro, forse una delle più complete. Vi posso garantire che da quando sono diventata una drag “televisiva” il mio bacino di utenza è cambiato, sono diventata la reginetta dei bimbi, ho uno zoccolo duro di fan composto da mamme e figli che mi adorano e ogni giorno mi inviano messaggi vocali su Instagram.Le famiglie sono pronte, l’Italia è pronta.
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