Favole per bambini che affrontano le tematiche dell’omoaffettività? Neanche a parlarne, specialmente in un biblioteca pubblica dedicata, appunto, ai bambini e alla letteratura scritta per loro. A fare scoppiare la polemica a Genova sono stati i consiglieri regionali Gianni Plinio e Matteo Rosso, entrambi del Pdl, che hanno presentato un esposto al Procuratore della Repubblica di Genova. Pomo della discordia, il convegno del titolo "Due Regine Due Re" che si è tenuto sabato scorso presso la biblioteca per ragazzi "Edmondo De Amicis" del capoluogo ligure, organizzato dal comitato Genova Pride e durante il quale sono state presentate alcune favole per bambini a sfondo omosessuale. A leggere i motivi dell’esposto c’è da restare senza parole.
I due consiglieri infatti, vogliono che si verifichi se "oltre i limiti del buon gusto, della decenza e della natura siano stati travalicati anche quelli del Codice Penale attraverso la perpetrazione di reati con particolare riferimento alla tutela dei diritti dei minori e della loro salute psichica". "A questo punto è giusto e doveroso che a pronunciarsi sia la Magistratura – hanno detto Plinio e Rosso -. Se ci sono responsabilità penali occorre individuarle e sanzionarle anche a futura memoria. Tanto più quando si tratta di iniziative patrocinate da soggetti istituzionali e svolte in sedi pubbliche riservate a minori, come nel caso del laboratorio sulle fiabe gay per bambini alla De Amicis". In più, i due hanno fatto sapere che in paertura della prosima seduta del consiglio regionale, chiederanno al presidente Ronzitti e al presidente della Regione Burlando di "discutere in via di urgenza la nostra mozione volta a far revocare il patrocinio della Regione Liguria alle iniziative del Gay Pride genovese".
E la biblioteca? Come ha reagito a questa offensiva politica? Perché l’attacco potrebbe non essere circoscritto all’iniziativa in sé o al patrocinio del Genova Pride, ma mirare alla biblioteca che non solo è stata teatro dell’incontro, ma che vanta "un’intera sezione di libri omoaffettivi che qualunque bambino può prendere e leggere" ha detto dice preoccupato e scandalizzato, Nicola Abbundo consigliere regionale dei Moderati per il Pdl."È inamissibile che con i soldi pubblici vengano utilizzati in questo modo" ha dichiarato poi Abbundo, convinto com’è che "parlando di omoaffettività si turba la serenità dei bambini". Piuttosto meravigliato dal putiferio che si è scatenato, il direttore della ‘De Amicis’ Francesco Langella, crescuito in una scuola di salesiani e orgoglioso di essere stato invitato a partecipare al festival della comunicazione dei gesuiti ad Alba.
"Volevamo creare dialogo, non una contrapposizione così forte – ha spiegato Langella -. Nella nostra biblioteca esiste, come in tutte le biblioteche per ragazzi, una bibliografia di libri, suddivisi per fasce di età, che affrontano il tema dell’affettività. Fanno parte dell’editoria per ragazzi, molti sono stati presentati alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, sono stampati da case editrici molto serie e alcune specializzate nel mondo dei giovani."
Ed anche l’ex magistrato Mario Sossi, candidato al Parlamento di Strasburgo nelle liste di Forza Nuova, ha fatto sapere di volere presentare un esposto. "Vuole fare un esposto alla magistratura – ha replicato Alberto Villa, portavoce del comitato Genova Pride -? Benissimo, ma non lo faccia anonimo. Perché quella manifestazione è stata organizzata dal comitato del Pride e ne rivendichiamo la paternità con orgoglio". "In Europa la bibliografia omoaffettiva è ampia e diffusa – ha precisato Villa -, da noi ci sono appena 30 o 40 titoli". Ma non farà intempo a chetarsi la bufera che è già in programma la presentazione del libro di favole (che, va precisato, non è destinato ai bambini, ma ai ragazzi e agli adulti) di Vladimir Luxuria la cui presentazione ufficiale è prevista proprio a Genova.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.