I am a LGBT animation writer at Disney and this is why I want the company I love to take a stand against the "Don't Say Gay" bill. #DisneySayGay #DisneyDoBetter pic.twitter.com/n8g0kgTkKf
— Benjamin Siemon (@BenjaminJS) March 6, 2022
In Florida corre tristemente spedita la cosiddetta “Don’t Say Gay”, legge che se approvata vieterebbe qualsiasi discussione su orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole dello Stato. A proporla il senatore repubblicano Dennis Baxley, con il Senato dello Florida che l’ha già approvata. Se il voto venisse confermato anche alla Camera, la legge vieterebbe agli istituti scolastici di primo grado di discutere in classe di orientamento sessuale e identità di genere, e a seguire a tutti gli altri gradi se le questioni trattate non fossero ritenute adatte all’età o allo sviluppo degli studenti.
Proprio in Florida, dove nel 1971 venne inaugurato il celebre Walt Disney World, è esplosa la polemica nei confronti della Disney, ad oggi colpevolmente silente sulla contestatissima legge e soprattutto in prima linea nel finanziare diversi politici che l’hanno pubblicamente sostenuta. Gli attivisti LGBTQ+ d’America hanno paragonato la “Don’t Say Gay” alla britannica Section 28 voluta da Margaret Thatcher e alle leggi contro la “propaganda gay” di Russia e Ungheria.
Ebbene Benjamin Siemon, sceneggiatore che ha recentemente lavorato a progetti Disney come DuckTales, ha deciso di scendere in campo, chiedendo al proprio datore di lavoro di prendere pubblicamente le distanze da una legge che “lascerebbe i bambini soli, spaventati e feriti”. Siemon ha sottolineato come il sostegno della major ad alcuni politici che difendono la “Don’t Say Gay” sarebbe come “essenzialmente dire che questo disegno di legge va bene“.
Benjamin ha confessato di essere stato “preso di mira” a scuola perché gay, ma fu proprio un comprensivo insegnante a rendergli più ‘facile’ la vita. “Fortunatamente, ho avuto un insegnante che fu molto gentile, ne parlai con lui e mi spiegò che non c’era niente di sbagliato nell’essere gay, e questo ha avuto un enorme impatto sul mio vita“, ha ricordato lo sceneggiatore su Twitter. “Se il disegno di legge ‘Don’t Say Gay’ passasse in Florida, a me tu quello non sarebbe mai successo. Sarei stato lasciato solo e spaventato, e i bambini LGBT rimarranno soli, spaventati e feriti da questo disegno di legge. Gli insegnanti gay e sposati con partner non potranno nemmeno parlarne, dovranno fingere che le persone LGBTQ non esistano”.
Siemon ha aggiunto di amare il fatto che la Disney stia “iniziando ad includere più personaggi LGBT” nei film e nelle proprie serie tv, ma dovrebbe ora prendere le distanze da quella legge, e “smettere di donare soldi ai politici che lo votano“. Da quando Benjamin ha pubblicato il suo video social è nata una petizione che chiede alla Disney di contestare pubblicamente il disegno di legge “Don’t Say Gay”, smettendola di finanziare i suoi sostenitori.
Ad oggi Walt Disney Company ha rilasciato una dichiarazione a sostegno dei propri dipendenti e dei telespettatori LGBT+, senza mai condannare apertamente il disegno di legge né ritirare finanziamenti a nessuno dei politici che la difendono. “Comprendiamo quanto sia importante questo problema per i nostri dipendenti LGBTQ+ e non solo”, ha affermato l’azienda. “Da quasi un secolo la Disney è una forza che unisce le persone. Siamo determinati affinché possa rimanere un luogo in cui tutti siano trattati con dignità e rispetto”. “Possiamo avere un maggoior impatto nella creazione di un mondo più inclusivo attraverso quei contenuti stimolanti che produciamo, grazie alla cultura di accoglienza che creiamo e alle diverse organizzazioni comunitarie che supportiamo, comprese quelle che rappresentano la comunità LGBTQ+”.
Gross, direttrice di ACLU Florida, ha precisato come la legge “Don’t Say Gay” “impedirebbe agli studenti LGBTQ+ di parlare della propria vita e negherebbe la loro stessa esistenza. È sempre opportuno per i bambini parlare di sé stessi, le loro esperienze e la loro famiglia. Questi non sono argomenti tabù, ma vietarli li farà sembrare così“.
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