Francesco è un 23enne ragazzo FtoM di Rimini che circa 3 anni fa ha iniziato un percorso di transizione.
La sua storia è piuttosto nota perchè, per sostenere le spese mediche per la transizione ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe, ed in seguito è apparso in alcuni video per la celebre piattaforma femminista Freeda.
Oggi, in un post Facebook sul suo profilo, Francesco ha annunciato di aver finalmente ricevuto, grazie ad una sentenza del Tribunale, la conferma che le sue generalità nei documenti di identità possono essere modificati.
Nel suo post, si legge, che nonostante la sua storia sia di dominio pubblico, si sentiva giustamente vittima di una violenza nel momento in cui, esibendo i documenti che riportavano il nome al femminile, era costretto a raccontarla ogni volta:
La palestra in cui mi iscrivo, i miei datori di lavoro, i poliziotti che al posto di blocco mi chiedono la patente mi conoscono come Francesca. La banca, i medici delle visite di routine, i collaboratori a cui devo lasciare i dati della mia P.IVA mi conoscono come Francesca.
“Sono un ragazzo transessuale, ho ancora i dati anagrafici al femminile, blablabla ecc ecc ecc…”. Tutti loro hanno ascoltato questa storia, perché a tutti loro ho dovuto dirla.
Mi piace raccontarmi, parlo apertamente di me sui social, ma non ho voglia di esporre il mio trascorso a chiunque. Soprattutto, non mi piace sentirmi obbligato a farlo.
In alcune situazioni – in molte situazioni – è disagiante, mi fa sentire in imbarazzo. In altre è perfino sconveniente. Non è il mio caso, ma c’è anche chi ha paura di mostrarsi ed è giusto che sia tutelato.
La sentenza emessa, per di più, non mi obbliga a sottopormi ad operazioni chirurgiche per ottenere la rettifica anagrafica. Fino a poco tempo fa, il tribunale richiedeva questo come “prova” della serietà delle intenzioni della persona transessuale.
Se vuoi rettificare i tuoi documenti, sottoponiti ad un’operazione, dimostrami che vuoi avanzare anche davanti a qualcosa di irreversibile. Una volta operato, torna in tribunale e discuteremo dei documenti.
Questo per molt* di noi era una violenza.
Sono felice quindi che il mio caso, oggi, serva anche a rafforzare un procedimento burocratico più rapido e snello di quanto non fosse fino a poco tempo fa.
Senza tralasciare il fatto, ovviamente, che questo giorno cambia per sempre la mia vita.
Per legge il cambio di identità per le persone transgender è teoricamente possibile solo per coloro che si operano per cambiare sesso, una sorta di “prova” richiesta dalle autorità per verificare che non si tratti di un capriccio momentaneo.
Dal 2015 invece, una serie di sentenze ha permesso di prescindere dall’effettiva operazione, ed anche il caso di Francesco ha confermato questo orientamento.
D’altra parte è delirante ritenere che un percorso di transizione possa venir intrapreso per capriccio, e sarebbe l’ora di una modifica anche legislativa che recepisca le sentenze favorevoli al cambio di identità senza operazione.
https://www.facebook.com/fra.cicconetti/posts/4130208683672575
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