Dopo la vittoria di Carlos Sainz a Silverstone, il bis Ferrari di Charles Leclerc in Austria. Settimana perfetta per la scuderia di Maranello, con Max Verstappen secondo classificato davanti a Lewis Hamilton, incredibilmente al suo primo podio in stagione. Ma non ci sono stati solo i doverosi festeggiamenti per il 3° posto conquistato, per il 37enne 7 volte campione del mondo.
Il pilota britannico, da sempre vicino alla comunità LGBTQ+ tanto dall’aver più volte indossato un casco arcobaleno per dire basta all’omotransfobia, si è detto indignato per quanto avvenuto sugli spalti del GP di Austria. Al Red Bull Ring di Spielberg, in Stiria, si sono ritrovate circa 105.000 persone. E sarebbe successo di tutto.
Sui social sono emerse denunce di vario tipo, tra commenti misogini, donne molestate, vestiti strappati, insulti omofobi e razzisti. A detta di molti, tutto questo sarebbe piovuto dagli spalti dove si erano radunati i fan del pilota olandese Verstappen, campione del mondo in carica. Su Instagram Hamilton si è detto “disgustato e deluso nel sentire che alcuni fan stanno affrontando comportamenti razzisti, omofobi e generalmente offensivi. Partecipare al Gran Premio d’Austria o a qualsiasi altro GP non dovrebbe mai essere fonte di ansia e dolore, bisogna fare qualcosa per garantire che le gare siano spazi sicuri per tutti. Per favore, se vedi che sta succedendo qualcosa di inappropriato segnalalo alla sicurezza del circuito e alla F1, non possiamo permettere che questo continui.”
E anche la Formula Uno ha preso posizione: “Siamo stati informati che alcuni tifosi sarebbero stati oggetto di commenti completamente inaccettabili da parte di altri tifosi durante il Gran Premio. Prendiamo queste questioni molto sul serio, le abbiamo sollevate agli organizzatori e alla sicurezza dell’evento, parleremo con coloro che hanno segnalato questi incidenti. Questo tipo di comportamento è inaccettabile e non sarà più tollerato”.
Durante i Gran Premi di Ungheria, Qatar e Arabia Saudita, nel 2021, Hamilton si era ripetutamente schieato contro le leggi omotransfobiche dei 3 Paesi.