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Il soldato ucraino dichiaratamente gay e orgogliosamente drag

Storie di soldati queer dall’Ucraina.

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Il soldato ucraino dichiaratamente gay e orgogliosamente drag - Artur soldato ucraino - Gay.it
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Da oltre un mese il popolo ucraino vive in trincea, sotto le bombe di Vladimir Putin e della Russia che ha invaso un Paese sovrano. E se decine di donne transessuali sono state fermate alla frontiera e spedite al fronte, perché sui documenti appaiono ancora come uomini, ci sono non poche persone dichiaratamente queer che stanno combattendo con orgoglio l’invasore.

Una di queste è Arthur, 32enne della regione di Kiev intervistato da LGBTQNation. Da 28 giorni Arrthur indossa l’uniforme mimetica, occupandosi del coordinamento logistico dei soccorsi locali. Prima che la guerra esplodesse, Artur era anche una drag queen che si esibiva per locali con il nome d’arte AuRa.

Precedentemente sposato con una donna, ora è dichiaratamente gay, anche in famiglia. Quando gli è stato chiesto perché si fosse fatto avanti e si fosse unito alla battaglia contro i russi, ha risposto: “Amo il mio Paese. Pertanto, ho deciso che avrei dovuto fare ogni sforzo per aiutare. Non posso semplicemente sedermi, a casa mia, e guardare come le persone vengono uccise, come le case vengono distrutte”.

Un Paese, l’Ucraina, tutt’altro che avanzato sul piano dei diritti LGBTQ, tant’è che anche Arthur fa ancora fatica a vivere la propria libertà alla luce del sole, in strada, trovando difficile immaginarsi mano nella mano con un altro uomo. Troppo alto il timore di una condanna altrui.

LGBTQNation ha poi intercettato Kirill, 22enne gay della città di Khmelnitsky appena laureatosi con un master in relazioni internazionali. Anche Kirill sta dando una mano sul piano militare nella progettazione di interfacce tecniche. Semi-dichiarato, Kirill non è mai stato vittima di omofobia e non ha mai avuto problemi in relazione alla propria omosessualità.

36enne, Mykhailo vive invece a circa 60 miglia da Kiev, in “campagna”, insieme al fidanzato e alla sua famiglia. A suo dire, in ambito militare “a nessuno importa se sei gay o etero, la cosa più importante è se hai esperienza sul campo”. “La vita è cambiata per tutti, non importa se sei gay o meno.”

Eugene, 22enne, è tornato in Ucraina dalla Polonia due mesi prima che scoppiasse la guerra. Se dovesse essere chiamato per il servizio militare non si tirerà indietro, così come Dima, 33enne di Kiev che è pronto ad indossare la mimetica anche se attualmente non idoneo. Ma se le cose dovessero cambiare e l’esercito ucraino dovesse avere bisogno di lui, scenderà in strada. Perché anche la comunità gay ucraina sta lottando sul campo contro Vladimir Putin.

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