Italia-Svezia, che ha sancito l’esclusione del Belpaese dai mondiali di Russia del prossimo anno, è ormai alle spalle: in queste ore, però, un insulto omofobo urlato da un giocatore svedese al termine dell’inno nazionale (e passato un po’ in sordina) sta creando un caso da prima pagina in Svezia.
Mikael Lustig, difensore della Nazionale svedese in forza al Celtic, è finito nell’occhio del ciclone: il motivo? Un pesante insulto rivolto – al termine dell’inno svedese – ai tifosi italiani accorsi a San Siro per l’attesissimo match di lunedì. Lustig ha urlato “Javla fittor ar dom”, un’espressione volgare utilizzata per screditare la virilità di un uomo.
Omofobia sul campo da calcio, ci risiamo.
Un insulto passato quasi inosservato nelle ore immediatamente successive al match, ma esploso in queste ore in un tam tam mediatico alimentato dalla stessa Svezia, che non gli ha perdonato il linguaggio incivile: “Dovrebbe essere un modello da seguire” scrivono tutti i magazine locali e nazionali, che hanno anche contattato la moglie del calciatore chiedendo se quello fosse il linguaggio utilizzato tranquillamente anche in casa.
Lustig rischia ora il posto in squadra.