Troye Sivan ci aveva promesso chiappe all’aria, e così è stato.
Il nuovo singolo RUSH, disponibile da poche ore su tutte le piattaforme, è un’afosa traccia dance che vuole farci ballare, toccare, e strusciare l’unə contro l’altrə, anche con le gocce di sudore sulla fronte.
Il video – diretto da Gordon von Steiner – è un rave party che per tre minuti e quarantadue secondi non lascia tregua: inquadrature nei glory hole, alcol, accendini nei pantaloni, sguardi languidi nei bagni. Sono tuttə bellə da morire e fa così caldo che non vedono l’ora di spogliarsi e darsi alla pazza gioia.
É il biglietto da visita che ci introduce a Something To Give Each Other, terzo album di Sivan dopo 5 anni d’attesa. Nelle sue parole: “Un bacio sulla pista da ballo, un appuntamento che diventa un fine settimana, una cotta, l’inverno e l’estate. Festa dopo festa, dopo festa dopo festa. Ecco tutte le mie esperienza da un capitolo dove mi sento sicuro, libero e liberato”.
E guardandolo nella cover dell’album – nudo, sorridente, e beato tra le gambe di unə sconosciutə– non stentiamo a crederlo.
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È il coronamento di un coming of age musicale iniziato nel 2015, quando a soli vent’anni con Blue Neighbourhood ci accompagnava nel suo “triste vicinato”.
Un album di debutto ma anche lo sguardo malinconico di un neoventenne ai luoghi della propria infanzia: in quella periferia australiana dove il sole tramonta più tardi, i ragazzi aggiustano le loro auto, le ragazze abboccano, e i sogni sfumano via. Oggi di giovani bellissimi e innamorati sullo schermo ne troviamo a bizzeffe, ma nel 2015 vedere due ragazzi adolescenti baciarsi in un video musicale sembrava un miracolo.
Ma per Sivan era solo l’inizio della fioritura: nel 2018 torna con Bloom, secondo album e ode d’amore al fidanzato Jacob Bixenman.
Le insicurezze della gioventù aprono la strada ad un ventitreenne con capello biondo platino, make up, e una sessualità che ‘sboccia’ orgogliosamente davanti i nostri occhi. Parlava di relazioni con uomini più grandi, sesso anale, ragazzi che profumano di Lucky Strike, e il desiderio di gridare al mondo un sentimento animalesco, senza più timore di apparire ‘troppo effeminato’.
Nel 2020 la sua relazione con Bixenman giunge al capolinea ma lui non si ferma più: rilascia il devastante EP In a Dream, si fa fotografare da Tom Daley mentre fa la pipì nei bagni del Met Gala, e recita nel film Three Months (interpretando Caleb, ragazzo che a pochi giorni dal diploma, potrebbe aver contratto l’HIV).
Oggi lo vediamo accanto Lily Rose Deep in The Idol, mentre manda messaggi di supporto e speranza ai giovani LGBTQIA+ e non smette più di scatenarsi. Con la sicurezza di chi ha messo da parte i demoni del passato e ha imparato ad esprimersi con una libertà contagiosa.
Non possiamo fare a meno di seguirlo e unirci alle danze.
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