Omofobia, causa Coronavirus slitta l’arrivo alla Camera della Legge

Attesa in aula il 30 marzo, la legge Zan paga i lavori ridotti dei parlamentari causa Coronavirus, slittando a data da destinarsi nella nuova calendarizzazione della Camera.

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2 min. di lettura

Attesissima alla Camera dei Deputati lunedì 30 marzo, come annunciato un paio di settimane fa dal deputato Alessandro Zan, la legge contro l’omo-bi-transfobia è inevitabilmente slittata a data da destinarsi, causa Coronavirus e totale rimodulazione del calendario dei lavori per il mese di marzo.

I parlamentari saranno in aula solo il mercoledì, con tutte le conseguenze del caso, che prevedono esclusivamente l’esame di “atti indifferibili e urgenti“. È facile pensare che la proposta di legge Zan possa sbarcare alla Camera nel mese di aprile, nella speranza che l’emergenza Coronavirus finisca una volta per tutte.

Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia, hanno esultato dinanzi a questa notizia, mettendoci incredibilmente il cappello. A loro dire, infatti, questo slittamento è dovuto anche alla loro indecente campagna contro la legge, che semina menzogne a buon mercato e fa pura disinformazione:

Grazie anche alla nostra campagna di #restiamoliberi e all’intervento politico dei Capogruppo Lega in commissione giustizia alla Camera e Senato rispettivamente Turri e Pillon è saltata la calendarizzazione in aula del 30 marzo della proposta di legge su omotransfobia. In questo momento di emergenza del Paese, si stava tentando un colpo di mano per approvare la legge senza audizioni in commissioni giustizia procedendo speditamente verso la discussione in aula. Zan e Cirinná sono avvertiti: continueremo a vigilare e a denunciare quanti tenteranno nel silenzio di mettere l’acceleratore su una legge tanto divisiva, inutile e ideologica che uccide la libertà di pensiero e di espressione.

La tanto attesa ‘legge Zan’, qui da noi intervistato, andrebbe ad estendere la Mancino, che già esiste e che punisce ogni forma di violenza e descriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali, anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere. In questo modo si andrebbero a colpire tutte quelle istigazioni all’odio e alla violenza omotransfobica, introducendo sanzioni e pene per chi istiga a commettere oppure commette direttamente violenza e odio di tipo transfobico.

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Franzc Dereck 9.3.20 - 11:43

Con riferimento alla peste citata dal Manzoni , scrivo :" ..... passata la tempesta , molte erbe maligne furono spazzate via ....". Un augurio a chi nutre tanta avversione verso una naturale variante della sessualità.

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