Da 3 anni deputato della Repubblica Italiana grazie alla Lega, Claudio Borghi è tornato a diffondere obbrobri social, alimentando in modo del tutto gratuito lo stigma verso le persone sieropositive, a suo dire unicamente omosessuali.
“Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato“, ha esordito Borghi. “Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffancu1o e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perchè questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?“.
Un cinguettio indecente, che vorrebbe rendere l’hiv sinonimo di omosessualità, con il fallace obiettivo di offendere entrambe le categorie.
“Che vergogna, che squallore, che tristezza, davvero, accomunare omosessualità, sieropositività, vaccinazione“, ha replicato il forzista Elio Vito. “Mi raccomando, eh, Forza Italia, facciamoli federazione, partito unico con la Lega!“. Vito ha anche chiesto le scuse ufficiali di Borghi in aula, in Senato.
Ma soprattutto imperdonabile è utilizzare la condizione di sieropositività come una sorta di insulto o “diminutio”; noi non cadiamo in questa trappola miserevole che vorrebbe alimentare lo stigma verso le persone sieropositive.
Lo vogliamo dire forte e chiaro al signor Borghi: per noi l’associazione HIV-LGBTQ+ non è offensiva di per sè, è offensiva perché mostra una imperdonabile intenzione denigratoria, che peraltro cade nel vuoto; insomma Borghi si denigra da solo.
Sul merito ha poco da cincischiare: in quanto deputato della Repubblica è perfettamente lecito sapere se si sia vaccinato o meno e se intende vaccinarsi, dato che il suo partito, la Lega, per mesi ha cavalcato l’onda anti-vax in modo inaccettabile solo per lisciare la pancia ai più irresponsabili a fini elettorali davanti a una pandemia, e sostiene ora un governo che fa sforzi immani per convincere tutta la popolazione a vaccinarsi.
“Mi mancano persino le parole per commentare questo abietto e disgustoso tweet di Claudio Borghi, stimato esponente di punta leghista“, ha commentato sui social la senatrice M5S Maiorino. “Ha condensato una miscela novax, condita volgarità gratuita e aggressiva, con la più vile forma di omofobia, proprio quella che oggi i leghisti improvvisamente dicono di voler contrastare. Associare la sieropositività alla comunità LGBT, contribuire allo stigma sociale di cui le persone LGBT sono state vittime per anni, nel pieno dell’infuriare del dramma dell’aids. Questi sono i personaggi che oggi si propongono quali paladini della “mediazione” politica e ai quali Renzi, Faraone e Scalfarotto tengono il sacco, in barba alle persone in carne e ossa, alla commissione Europea, e a tutto il Paese, che non dovrebbe accettare di avere rappresentanti politici di tale bassezza morale e culturale come Borghi“.
“Coloro con i quali noi dovremmo negoziare e condividere norme contro la omotransfobia“, ha cinguettato amaramente Enrico Letta, segretario Pd.
Travolto dalle critiche, il leghista Borghi ha provato a ‘spiegare’ l’ingiustificabile, senza capire la gravità di quanto scritto: “PER GLI ANALFABETI FUNZIONALI si specifica che quanto scritto sopra significa considerare STUPIDA E SPREGEVOLE sia la domanda sulla profilassi che quella sulla vaccinazione. Perchè quella che GIUSTAMENTE sarebbe considerata domanda CRETINA in un caso è approvata nell’altro?“. Non una parola sul suo aver associato la sieropositivà solo e soltanto alle persone omosessuali.
Tutto questo nel giorno in cui in Senato si tornerà a discutere di DDL Zan, con partiti come Italia Viva che chiedono ‘mediazioni’ con codesti signori, parlamentari della Repubblica che alimentano disinformazione e discriminazione nei confronti della comunità LGBT a giorni alterni. Senza pudore alcuno.
Poco fa sono intervenuto in Aula per le vergognose parole scritte dal deputato leghista Borghi su omosessualità e sieropositività. pic.twitter.com/uhFArLdzRu
— Elio Vito 🇮🇹🇪🇺🇺🇸 (@elio_vito) July 20, 2021
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