In un vortice politico che negli ultimi mesi ha fatto progredire l’India in termini di diritti civili, potrebbe a breve arrivare un nuovo, epocale, passo in avanti. L’India, infatti, starebbe finalmente per legalizzare il matrimonio egualitario, dopo le ripetute richieste da parte della comunità e dellə attivistə.
Il Paese sarebbe ormai in dirittura d’arrivo, nonostante l’opposizione del governo e dei leader religiosi. La questione risiede tutta nelle mani della Corte Suprema che, in questi giorni, ha dato il via alle udienze per ascoltare le petizioni che sono giunte a favore del matrimonio egualitario.
Tra queste petizioni, come riporta La Stampa, c’è anche quella di Kavita e Ankita. Una psichiatra e l’altra terapeuta, le due donne si conoscono da 17 anni e convivono da 10. Il 23 settembre 2020 aveva presentato richiesta per sposarsi ma era stata loro rifiutata. Da allora, le due si sono impegnate nella lotta affinché il matrimonio egualitario diventi legge. Nella loro petizione, affermano come “ciò che chiediamo non è il diritto di essere lasciati soli, ma il diritto di essere riconosciuti come uguali”.
Kavita e Ankita, poco prima dell’udienza, hanno anche rilasciato una dichiarazione alla BBC: “Sapevamo che ci sarebbe stata opposizione, che non sarebbe stata una passeggiata. Ma abbiamo scelto di intraprendere questo viaggio, questo è ciò che abbiamo iniziato, vediamo dove ci porterà”.
Stando ai più recenti dati, l’India ospita decine di milioni di persone LGBTQIA+ ma la sua società è profondamente divisa. In linea di massima, la popolazione condensata nelle grandi città è favorevole al matrimonio egualitario e in generale dimostra una maggiore accettazione della comunità queer. Nelle campagne, invece, il sentimento è molto diverso: estremamente conservatrici, le persone LGBTQIA+ non sono viste di buon occhio, e le discriminazioni sono all’ordine del giorno.
Negli scorsi mesi, tuttavia, la Corte Suprema ha fatto fare all’India passi da gigante: lo scorso settembre una sentenza storica aveva riconosciuto gli stessi diritti alle famiglie “non tradizionali” e a ottobre aveva concesso anche alle donne single l’accesso all’aborto. La questione del matrimonio egualitario, tuttavia, divide da tempo l’opinione pubblica. Parte della società è progressista e a favore, ma incontra ancora l’opposizione del governo attuale, che considera il matrimonio solo tra persone etero.
La spinta è arrivata lo scorso mese, quando un giudice della Corte Suprema aveva definito il tema di “fondamentale importanza” e aveva fissato le udienze delle petizioni proprio per il mese di aprile. Alle richieste si era aggiunto anche l’India Pride a Nuova Delhi, dove i manifestanti avevano portato striscioni in favore del matrimonio. Sono in tutto 18 le petizioni arrivata all’alta Corte indiana, tutte di coppie dello stesso sesso che hanno espresso il desiderio di poter esprimere davanti a un giudice le ragioni per cui il matrimonio egualitario dovrebbe essere reso realtà anche in India.
Terminata la tornata di udienze, sarà compito della Corte Suprema a emanare la sentenza definitiva. Gli attivisti sono ottimisti e l’atteggiamento dei giudici nei confronti della questione fa ben sperare. Se così fosse, e la sentenza dovesse approvare il matrimonio egualitario, l’India si aggiungerebbe alla lista degli attuali 34 Paesi che già lo hanno legalizzato.
Foto di copertina: La Stampa
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