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Il meraviglioso discorso di Chiara Valerio ai funerali di Michela Murgia – VIDEO

Una lettera bellissima, traboccante lacrime e sorrisi. Un discorso di una bellezza commovente, che Michela Murgia avrebbe amato nella sua intelligenza, ironia e profondità.

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Una Chiesa degli Artisti gremita e una Piazza del Popolo noncurante del caldo agostano, con centinaia di persone assiepate per ore pur di salutare Michela Murgia, un’ultima volta. Il funerale della scrittrice, che è riuscita a completare un nuovo libro prima di morire, ha commosso l’Italia. Bandiere dell’Anpi, rainbow, dell’orgoglio transgender hanno accolto il feretro, con una scritta, God Save the Queer, a troneggiare all’ingresso, sulle note di Bella Ciao intonata a cappella.

All’interno della Chiesa si sono ritrovati amici, parenti, gente comune, tutti stretti attorno a questa straordinaria donna che ci ha lasciati troppo presto, all’età di 51 anni. Nel corso della cerimonia Chiara Valerio, scrittrice nonché amica di Murgia, ha voluto ricordarla con una lettera meravigliosa, traboccante lacrime e sorrisi.

Un discorso di una bellezza commovente, che Michela avrebbe amato nella sua intelligenza, ironia e profondità. Una lettera da rileggere insieme, un discorso da rivedere insieme, sorridendo amaramente al cospetto di un addio di difficile sopportazione.  Perché c’era una sola Michela Murgia in questo Paese, e ci ha lasciato. Almeno fisicamente. A noi tuttə l’arduo compito di coltivare la sua straordinaria eredità.

Il ricordo di Chiara Valerio

Una delle cose più difficili da bambini è coniugare i verbi. Dividere il passato dal presente e dal futuro. Così, è difficile adesso parlare di Michela Murgia al passato. Così, ne parlerò al futuro.

Michela Murgia canterà i BTS per la strada con le cuffie lungo via Natale del Grande. Come in quei video anni novanta dove cambia lo sfondo ma il protagonista fa sempre la stessa cosa, o anche come il pezzo di Forrest Gump in cui Forrest Gump corre e cambia lo sfondo.

Michela Murgia dirà che lei è Tom Hanks.
Michela Murgia anche oggi mangerà al Cambio. Prenderà le uova strapazzate. Dirà che sono o non sono della giusta consistenza. Con l’alterigia di una nobildonna inglese.

Michela Murgia telefonerà ancora raccontando un fatto e chiedendomi, accanitamente, Che ne facciamo di questo? Che ne facciamo? E io risponderò Quello che ne facciamo sempre di tutto Miche’, Niente. E scoppieremo a ridere.
Michela Murgia farà un video e lo monterà da sola perché essendo cresciuta in una delle tante province italiane porta con sé il profilo del nerd, inoltre credendo Michela Murgia solo al futuro, ha sempre vissuto sé stessa come un adolescente appassionato di giochi, dispositivi, e novità tecnologiche, musica pop.

Chiamerò Michela Murgia, una volta tanto per darle ragione, che in effetti sì, il futuro è l’unico tempo che esiste perché i desideri sono al futuro, e lei mi dirà che sono una svenevole sciacquetta sentimentale aggiungendo Che ti abbiamo fatto studiare a fare.

Michela Murgia dirà che questo posto è troppo piccolo, ci hanno sottovalutato ancora una volta, sussurrerà torva, parlando di sé stessa al noi. E del noi, noi tutti, come sé stessa, come se la società sia un problema suo. Spoiler. Avrà ragione Michela Murgia anche domani, la società è un problema di ciascuno di noi. E in questo consiste il gesto politico di Michela Murgia.

Parlo di gesti perché Michela Murgia sarà una performer anche dopodomani e il mese prossimo. Dopo l’interpretazione del bollino delle banane sulla copertina del numero di Vanity Fair sul Queer che ha curato, mi aspetto altre sorprese, altre maschere, metamorfosi, scherzi.

Le dirò che è riuscita a far diventare la parola queer appassionante come la parola resilienza. Guarderà in alto sconsolata. Si coprirà gli occhi con una mano. Sbufferà.

Michela Murgia intonerà un altro pezzo dei BTS.
Michela Murgia non sgrasserà ancora una volta il brodo di carne così che il giorno dopo nessuno di noi lo avrà ancora digerito. Valga questo anche per la pasta alle vongole con la bottarga.
Michela Murgia canterà a questo proposito Butter dei BTS solo per creare eco, connessioni, rimandi, per fare ridere, per ridere, e per convincere gli astanti che senza BTS non c’è politica e manco cucina.
Michela Murgia tirerà fuori dal frigo sette o otto brodini di pesce diversi e farà una fregola indimenticabile.
Michela Murga dirà che pronuncio male il sardo. Sa Fregua.

Ribadirà che la cucina è politica, i BTS sono politica, le donne sono politica, i sanpietrini sono politica, ridere è politica, vestirsi è politica, scrivere è politica, parlare è politica, ascoltare è politica, dissentire è politica, dirà e che è politico usare la propria libertà per liberare gli altri.

Le dirò che è una frase di Toni Morrison, lei mi risponderà che è anche di Toni Morisson.
In italiano abbiamo la parola tempo, gli inglesi, oltre a time hanno tense e weather. Allora siccome Michela Murgia se ne andrà prima del tempo, perché non c’è tempo, e perché come sappiamo tutti, essendo stati bambini, è difficile coniugare i verbi, allora oggi per Michela Murgia usiamo il tempo atmosferico così domani pioverà Michela Murgia o splenderà Michela Murgia o Michela Murgia sarà ventosa o nebbiosa o afosa o fresca e ventilata. C’è tanto weather per Michela Murgia e per tutti noi. Vabbé Miche’ tutte e tutti e tuttu, facciamo che una volta l’ho detto.

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