Michela Murgia

Michela Murgia, nata il 3 giugno 1972 a Cabras, Sardegna, è stata una scrittrice, attivista e intellettuale italiana che ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura, nella politica e nell’attivismo, particolarmente notevole per il suo sostegno alla comunità LGBTIQ+ e il suo impegno nel femminismo intersezionale.

Biografia

Michela Murgia nasce il 3 giugno 1972 a Cabras, in Sardegna. Di formazione cattolica, ha seguito studi tecnici all’istituto Lorenzo Mossa di Oristano e studi teologici presso l’istituto di Scienze Religiose della Diocesi di Oristano. Prima di emergere come autrice di successo, ha svolto diversi mestieri, una varietà di esperienze che hanno arricchito la sua prospettiva e il suo lavoro letterario. 

Michela ha combattuto contro un carcinoma renale fino al suo decesso avvenuto il 10 agosto 2023​.

Carriera letteraria

La carriera letteraria di Michela Murgia inizia con forza nel 2006 con la pubblicazione di “Il mondo deve sapere“, un’opera che critica l’ambiente dei call center e il mondo del lavoro precario, basandosi sulle sue esperienze personali. Questo libro ha segnato l’inizio del suo successo letterario, attirando l’attenzione del pubblico e della critica e ispirando il film “Tutta la vita davanti” diretto da Paolo Virzì. 

Accabadora“, pubblicato nel 2010, è forse il suo lavoro più conosciuto: esplora temi come la morte e le tradizioni sarde attraverso la figura dell’accabadora, una donna che aiuta i morenti a passare serenamente alla morte. Questo romanzo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, consolidando la posizione di Murgia come una delle voci più importanti della letteratura italiana contemporanea. 

Oltre ai romanzi, Murgia ha scritto saggi su temi sociali e culturali, come il femminismo, la politica e la gestazione per altri (di GPA ne parla nel romanzo postumo “Dare la vita”). 

La sua opera “God Save the Queer” è un esempio del suo impegno nel promuovere la riflessione su questi temi.  Le sue opere combinano un’acuta osservazione sociale con uno stile narrativo che mescola il lirismo alla denuncia, rendendo i suoi libri sia commoventi sia rivoluzionari e provocatori. 

Vita personale

Michela Murgia sposò Manuel Persico nel 2010, ma il matrimonio terminò quattro anni dopo, in seguito alla sua diagnosi di cancro. La separazione non fu dettata da incomprensioni o conflitti, ma dalla necessità di affrontare la malattia e le sue implicazioni sulla vita di coppia. Anni dopo, Murgia rivelò di avere sposato Lorenzo Terenzi, con cui visse in una famiglia allargata, esempio concreto del suo concetto di “famiglia queer”, dove le relazioni contano più dei ruoli tradizionalmente attribuiti​

Il cancro ha segnato significativamente gli ultimi anni della vita di Murgia. Diagnosticata con un carcinoma renale al quarto stadio, ha scelto di affrontare la malattia con una terapia mirata a stimolare il sistema immunitario piuttosto che cercare di eradicare il cancro. Questa scelta riflette la sua filosofia di vita, focalizzata non sulla lotta contro il tempo ma sul vivere pienamente il presente

La “famiglia queer” di Murgia rappresenta un modello alternativo di relazioni familiari, basato sull’affetto e il supporto reciproco al di là dei legami di sangue o dei ruoli convenzionali. Questa visione inclusiva e non convenzionale della famiglia illustra il suo approccio progressista e aperto alle diverse forme di amore e sostegno. 

Nonostante la sua presenza attiva nel dibattito pubblico e il suo impegno in numerose cause sociali, Michela ha mantenuto un certo grado di riservatezza riguardo alla sua vita privata, condividendo aspetti personali solo quando li riteneva rilevanti per il suo messaggio e il suo attivismo

Attivismo e sostegno alla comunità LGBTIQ+

Michela Murgia ha adottato un approccio intersezionale al femminismo, riconoscendo come varie forme di discriminazione (per via, ad esempio, del genere o dell’orientamento sessuale) si intersecano e influenzano l’esperienza individuale. Il suo impegno ha promosso un dialogo più inclusivo e ampio, considerando le molteplici sfide che le persone LGBTIQ+ affrontano.

Il suo attivismo non si è limitato alla teoria o alla letteratura: Michela Murgia ha partecipato attivamente alla vita politica e sociale, usando la sua piattaforma per sostenere cause legate ai diritti delle persone LGBTIQ+ e partecipando a campagne e iniziative volte a promuovere l’uguaglianza e la giustizia sociale.

L’eredità di Michela Murgia continua a ispirare attivist3 e comunità. La sua vita e il suo lavoro rimangono un punto di riferimento per chi si impegna nel campo dei diritti umani e nel sostegno alla comunità LGBTIQ+ in Italia, e non solo.