Stufə dei concorsi di bellezza? Mettetevi l’anima in pace, nel 2023 ancora resistono.
Ma per fortuna qualcosa è cambiato: tra le Miss Mondo potreste incontrare anche Emma Jay Webber, mamma 41enne single, over-size e orgogliosamente lesbica.
Nelle ultime ore Webber è arrivata quarta finalista al concorso Ms World International Pageant, tenuto nelle ultime 48 ore a Miami.
Non solo: Webber è stata anche premiata come Ms World International Woman, titolo riservato a tutte quelle miss che promuovono inclusività e body positivity.
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La vincitrice si dichiara per sempre grata, promettendo che naturalmente utilizzerà la piattaforma a favore dei diritti LGBTQIA+, con tanto di frecciata al governatore Ron De Santis. Il governatore della Florida nell’ultimo anno ha emanato una valanga di legge anti-LGBTQIA+ sul territorio, dalla famigerata Don’t Say Gay (che vieta ogni topic sul tema tra le mura scolastiche), al ban delle drag queen, fino all’assenza di assistenza sanitaria per le giovani persone trans*.
“Se i miei figli andassero a scuola in Florida, non potrebbero menzionare l’esistenza di me in quanto loro madre” dichiara Webber a LGBTQ Nation. “Essere qui come finalista è già un evento storico. Ma vincerlo davvero. Non credo ci sia ancora mai stato nel globo un individuo LGBTQIA+ che abbia vinto un concorso di bellezza”
In realtà negli ultimi anni abbiamo avuto non poche sorprese: da Miss Olanda 2023 dove ha vinto per la prima volta una donna transgender al coming out come bisessuale di Miss Universo Filippine, il palco delle Miss è in costante rinnovo.
Che ci piaccia o no: sempre quest’estate, Patrizia Mirigliani ha dichiarato che Miss Italia avrebbe accolto solo concorrenti ‘biologicamente donne’ senza possibilità alternative.
Ma in risposta a quel regolamento vetusto e fuori tempo massimo, la comunità transgender ha risposto iscrivendosi in massa alle selezioni, mandando in tilt un sistema che è solo la punta della transfobia del paese.
Anacronistici, non necessari, o sorpassati, i concorsi di bellezza possono diventare oggi un mezzo di autodeterminazione? Una rivalsa per una comunità storicamente relegata ai margini e l’occasione per riscrivere le regole del gioco?
Qualunque sia la vostra opinione, chi vince promette di fare la differenza: “Con tutto quello che sta succedendo nel mondo, e l’aumento dei crimini contro le persone LGBTQIA+. Penso che questo debba essere il prossimo step” dichiara Emma Jay Webber a Yahoo Time “Ho bisogno di prendere questa piattaforma e usarla come un gigante megafono”.
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