È morto nella notte David Sassoli, giornalista, ex volto del Tg1, da due anni e mezzo presidente del Parlamento europeo. Solo ieri si era avuta notizia del suo ricovero per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario. Sassoli era nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, dal 26 dicembre. Vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009, è stato eletto parlamentare europeo tra le fila del PD nel 2009. Vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019, ne è poi diventato presidente. La sua morte improvvisa ha scosso la politica italiana e internazionale.
“Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano“, ha cinguettato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. “David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico. I miei pensieri vanno alla sua famiglia. Riposa in pace, caro David“.
“Le parole che non avrei mai voluto pronunciare“, ha scritto Enrico Letta, segretario del Pd. “Per un amico unico, persona di straordinaria generosità, appassionato europeista. Per un uomo di visione e principi, teorizzati e praticati. Che cercheremo di portare avanti. Sapendo che non saremo all’altezza“.
“L’ultima sua preoccupazione era stata, qualche giorno fa, che tutto funzionasse bene nel passaggio istituzionale tra un presidente e l’altro alla prossima plenaria, a Strasburgo“, ha detto a SkyTg24 Roberto Cuillo, suo portavoce. Sassoli, che lascia una moglie e due figli, era un uomo gentile di profondo rigore morale, un europeista convinto, orgogliosamente antifascista e antirazzista, sempre in prima linea nella difesa dei diritti LGBT. Lo scorso giugno, da presidente del Parlamento europeo si era scagliato contro le leggi omotransfobiche di Polonia e Ungheria, chiedendo che la Commissione UE di adempiere “ai suoi obblighi di custode dei trattati“, garantendo “la piena e immediata applicazione del regolamento relativo alla condizionalità sul rispetto dello Stato di diritto”.
Nel pieno del dibattito sul DDL Zan, Sassoli aveva ricordato all’Italia l’urgenza di una legge contro l’omotransfobia. “Basta discriminazioni, serve subito una legge!“, tuonò l’ex mezzobusto Rai, nel 2013 arrivato secondo alle primarie del centrosinistra nella corsa a sindaco di Roma dietro ad Ignazio Marino. Nel giugno scorso il presidente del Parlamento volle esporre una bandiera arcobaleno all’esterno del palazzo. “Diversità, solidarietà, rispetto sono al centro della nostra Unione“, cinguettò Sassoli. “Stasera la bandiera rainbow sventola davanti al Parlamento a Bruxelles e in tutta Europa“.
“Un uomo gentile al servizio delle istituzioni che ha sempre difeso l’Europa dei diritti e della solidarietà contro quella dell’egoismo e della paura“, lo ha ricordato Alessandro Zan. La prossima settimana il Parlamento Europeo eleggerà il suo nuovo Presidente. Sarà a dir poco complicato trovare un nome all’altezza di David Sassoli.
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