Attraverso la Disposizione Dirigenziale n.067 del 27.11.2020 del Servizio Giovani e Pari Opportunità, il Comune di Napoli, preso atto dei lavori della Commissione di valutazione delle istanze progettuali pervenute a seguito dell’avviso pubblico, ha annunciato che la Casa delle Culture e dell’emergenza LGBTQI verrà realizzata insieme al gruppo di associazioni il cui soggetto capofila è l’Associazione Antinoo Arcigay Napoli. Lo ha annunciato l’assessora Francesca Menna, che ha sottolineato come la procedura non sia stata semplice.
L’immobile messo a disposizione era rubricato per uso ufficio e da tempo in disuso per cui si è avviata una complessa procedura di cambio di destinazione d’uso, progettato e realizzato i lavori di adeguamento e recupero dello stabile, progettato e avviate le procedure di acquisto degli arredi e delle attrezzature e infine realizzato un Avviso pubblico rivolto alle associazioni lgbtqi+ del territorio per individuare il soggetto con il quale sviluppare un modello di co-gestione della sede. Il punto di forza è rappresentato dalla qualità residenziale della sede e dalla realizzazione di un modello di co-gestione di una sede comunale in sinergia con associazioni del territorio e potrebbe diventare un modello replicabile in altri territori. Tutto questo assume una valenza ancora più importante in questo momento così delicato dove l’emergenza covid rischia non solo di comprimere le libertà civili, ma di rendere ancora più fragili e marginali tutte quelle persone già vittime di violenza e discriminazione. Nei prossimi giorni, espletati tutti gli atti previsti dalle normative vigenti e in accordo con le associazioni LGBT vincitrici del bando, coordineremo l’avvio delle attività progettuali.
“Napoli si allinea alle più avanzate esperienze europee”, ha dichiarato il Sindaco Luigi de Magistris, “e sarà la prima città del sud Italia a dotarsi di una struttura comunale finalizzata ad attività volte alla tutela e alla diffusione delle culture LGBTQI+ contro qualsiasi comportamento discriminatorio e per assicurare riparo e protezione alle persone LGBTQI+ vittime di violenza o in condizioni di disagio socio economico”.
Felicitazioni, ovviamente, anche da parte delle associazioni LGBT risultate vincitrici del bando comunale (Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le Maree, ATN, PRIDE Vesuvio Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Agedo e Pochos Napoli, con il supporto di Arci Mediterraneo, Dedalus, Néfesh, del Centro di Ateneo SINAPSI Università Federico II di Napoli e con il sostegno dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania): “finalmente a breve Napoli, espletati tutti i necessari adempimenti di legge, potrà avere la sua Casa delle Culture e delle Accoglienza delle persone LGBT+ vittime di marginalità, discriminazione e di violenza. Napoli, con questa Casa, sarà la prima città del sud Italia ad avere un luogo di protezione e accoglienza per la nostra comunità. La città di Napoli ancora una volta dimostra di essere avanguardia in Europa e punto di riferimento non solo per il sud Italia, ma per il Mediterraneo tutto. Napoli città viva e accogliente, da sempre impegnata nella difesa dei diritti civili dei cittadini ed è in prima linea nella lotta contro i crimini di odio e le disparità di genere“.
A Napoli c’è anche “Questa Casa non è un Albergo“, casa rifugio per LGBT in situazioni di disagio o vittime di discriminazione e violenza nata nel 2018, gestita dall’associazione I-Ken onlus.
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