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Nichi Vendola scrive a Tiziano Ferro papà: “Non riempite di sputi una foto d’amore”

“La paternità non la guadagni con l’analisi del Dna ma con la cura quotidiana, la pazienza, l’ascolto, l’accoglienza, la protezione, il rispetto, l’affetto”.

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Continua a fare insensatamente rumore la bellissima foto pubblicata da Tiziano Ferro, abbracciato ai due figli Margherita e Andres, chiedendo di “rispettare la riservatezza” di entrambi. Eppure abbiamo tristemente letto di tutto nei confronti di quella immagine piena d’amore, con il solito odio che è tornato a scatenarsi contro la gestazione per altri, alimentando disinformazione e volgarità nei confronti di papà, mamme e bambini.

In tal senso Nichi Vendola, ex presidente della regione Puglia a sua volta papà di Tobia insieme al compagno Edward Testa, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a Tiziano Ferro e a suo marito Víctor Allen, dalle pagine di Oggi.

Una foto d’amore è solo una foto d’amore. Eppure può in un lampo trasformarsi in un campo di battaglia, in una pietra dello scandalo, in una docile preda per i bracconieri dei social o per i moralisti di professione“, ha scritto Vendola. “Succede oggi a Tiziano Ferro, a suo marito e alle due piccole creature di cui sono diventati padri. È accaduto a me e al mio compagno sei anni fa, quando venne al mondo, col suo sorriso contagioso, nostro figlio Tobia. Discutere con serietà di regolamentare le tecniche di riproduzione della vita, senza isterie e bardature da crociati, sarebbe una prova di maturità. Cavarsela, invece, minacciando la galera a chi cerca di diventare genitore è grottesco“.

Chiaro il riferimento a quella destra italica che per volontà di Giorgia Meloni e Matteo Salvini vorrebbe vietare la GPA anche all’estero, se italiani. “Fortunatamente la conoscenza sbriciola i pregiudizi, l’amicizia squaglia la paura, e alla fine la gente normale ti giudica per come sei, non un alieno con un figlio bionico, ma un padre innamorato del suo bambino“, continua Vendola. “Perché la paternità non la guadagni con l’analisi del Dna ma con la cura quotidiana, la pazienza, l’ascolto, l’accoglienza, la protezione, il rispetto, l’affetto… Sarebbe bello non riempire di sputi una foto d’amore. Sarebbe bello non dimenticare mai che dietro quello scatto in bianco e nero, che arma i nostri risentimenti e il nostro furore ideologico, ci sono individui concreti, non ologrammi“.

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