Si guarda con preoccupazione alle Olimpiadi in Giappone, previste per luglio 2021.
Il Giappone non vanta grandi diritti per la comunità LGBT a livello giuridico. Esiste solo una legge contro la discriminazione per orientamento sessuale, ma solo in alcune zone del Paese (ad esempio, Tokyo). Anche il cambio di genere prevede diversi paletti per essere autorizzato.
Le famiglie arcobaleno, così come le coppie dello stesso sesso non hanno alcuna protezione. L’omosessualità, sebbene legale dal 1880, è ancora tenuta nascosta. Ci sono stati dei grandi passi in avanti: molti politici sono apertamente gay, così come la popolazione è favorevole al matrimonio egualitario. Ma a livello giuridico, non c’è sicurezza. E proprio per questo motivo, le Olimpiadi in Giappone potrebbero diventare un problema per gli atleti e i turisti LGBT.
Olimpiadi in Giappone: la carta stabilisce nessuna discriminazione
La preoccupazione, sollevata da All Out, in collaborazione con Human Rights Watch, Athlete Ally e la Japan Alliance for LGBT Legislation (J-ALL), è rivolta a atleti, funzionari e turisti LGBT che da luglio saranno in Giappone per le Olimpiadi.
La Carta Olimpica sancisce il valore dell’uguaglianza ed è contro ogni forma di discriminazione.
Gli enti che si battono per i diritti cvili hanno avviato una campagna per richiedere l’adozione di una legge che garantisca pari diritti e protezione alle persone LGBT+ in Giappone.
Matt Beard, Direttore esecutivo di All Out, ha spiegato:
Quest’anno, tutti gli occhi saranno puntati sul Giappone. In questi tempi difficili, i Giochi Olimpici saranno una benvenuta e necessaria celebrazione dell’umanità in tutta la sua bella diversità. Concedendo alle persone LGBT+ la protezione contro la discriminazione, il Giappone può dimostrare che sostiene veramente lo spirito olimpico di promuovere la tolleranza e il rispetto.