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Orville Peck è il nuovo “Gay Hero” che devi assolutamente conoscere

La risposta gay e country a Myss Keta. Orville Peck vi farà innamorare.

2 min. di lettura
Orville Peck

La sua maschera di latex dalle lunghe frange lascia intravedere labbra carnose e sexy. Gli occhi azzurri tradiscono un animo (forse) romantico. Ha un fisico tonico e tatuato che, nel suo primo post su Instagram, mostra senza maglietta per la gioia di noi voyeur. Lui è Orville Peck, artista rivelazione che ha dato nuova vita al country americano con sonorità electro e shoegaze.

Gli uomini che popolano il suo racconto artistico rievocano fantasie erotiche a tratti vintage. Una delle category più note dell’immaginario omosessuale è infatti proprio quella dei cowboy, che da sempre affollano tanto la pornografia quanto la letteratura omoerotica. Immediato è il richiamo alla memoria dei cowboy de “I Segreti di Brokeback Mountain” di E. Annie Proulx, poi interpretati al cinema dai bellissimi Heath Ledger e Jake Gyllenhaal.

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Allevatori di bestiame, impeti di violenza, corse spericolate, ma anche ambientazioni disincantate e poetiche come nelle canzoni di Orville Peck, nuovo Gay Hero della musica country. Un genere musicale molto chiuso nelle sue regole etero-normative che il giovane artista osa dissacrare con le sue camice da rodeo colorate, gli appariscenti stivali a punta e con i suoi testi intimi e personali.

Nonostante il look tenebroso ed enigmatico, della sua omosessualità non fa per niente mistero e a chi gli chiede di raccontare di più risponde: «Sì, sono gay e ne parlo liberamente. Mi piace il fatto di poter diventare un’icona o un punto di riferimento per qualcun altro […] Non ho mai sentito l’esigenza di fare coming out come artista gay, quello che racconto è parte di me, quindi è soltanto una questione di totale sincerità».

In “Big Sky” ad esempio parla delle sue relazioni passate con un pugile, un cavaliere e un carceriere.



“Fell in love with a rider, dirt king, black crown, six months on a knucklehead hog, I like him best when he’s not around”

Il video di “Queen of Rodeo”, diretto da Austin Peters, include il cameo della modella Tess Holiday e delle drag Thanks Jem e Louisianna Purchase.



Fortunatamente, a differenza di altre pseudo-eroine mascherate che si vedono in giro oggi, c’è della sostanza dietro la bella copertina di Orville Peck perché la cosa più interessante del suo debut album “Pony” è appunto la musica. Per quanto la sua estetica rimanga pazzesca. La voce profonda da baritono canta languide ballate d’amore, accompagnata ora melodie western ora da un pop di matrice new wave che ricorda Chris Isaak o Morrissey.

E a proposito di estetica, Orville Peck non poteva non essere notato dal mondo della moda. Tant’è che Kim Jones, designer dell’uomo Dior, l’ha voluto al party della collezione Pre-Fall 2020 a Miami lo scorso dicembre.



Cresce il desiderio tra i fan per sapere chi si cela realmente dietro la maschera. Ma a chi prova a identificarlo in Daniel Pitout (ex batterista della band punk canadese Nü Sensae) Orville Peck chiede rispetto per la propria decisione di rimanere avvolto dal mistero.

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