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Palermo, aggredirono coppia gay: individuati i presunti responsabili

La Polizia di Palermo ha individuato i 3 aggressori, un maggiorenne e due minorenni, ora denunciati per lesioni aggravate. Gli inquirenti hanno chiarito la matrice omofoba dell’aggressione.

pesaro palermo
2 min. di lettura

Individuati i presunti responsabili dell’aggressione omofoba di Palermo, avvenuta a fine maggio in via Maqueda, in pieno centro. Il racconto delle vittime e le riprese dei sistemi di video sorveglianza hanno consentito alla Polizia di ricostruire i fatti, fino a individuare e rintracciare i presunti aggressori, un ragazzo maggiorenne e due minorenni.

Al momento, la Polizia li ha denunciati per lesioni aggravate, e durante le perquisizioni gli inquirenti hanno anche trovato nelle abitazioni i vestiti che indossavano la notte dell’aggressione omofoba.

Importanti, anche i social network. Instagram, Facebook e TikTok erano stati probabilmente usati per pianificare e forse riprendere il pestaggio.

L’aggressione omofoba di Palermo aveva alzato una grande polemica, poiché avveniva in concomitanza con la battaglia politica sul ddl Zan, ora in discussione al Senato. A colpire, era stata l’indifferenza dei presenti, che hanno assistito inermi agli insulti e alle botte alla coppia, solo perché si teneva per mano.

La ricostruzione delle indagini

La Polizia è riuscita a ricostruire interamente come si sono svolti i fatti: prima, la coppia era stata bersaglio di insulti di matrice omofoba, ai quali i due ragazzi non hanno badato. Poi, il lancio di una bottiglia di vetro, che non ha colpito nessuno ma si è infranta a pochi centimetri dalla coppia.

I tre aggressori infine si sarebbero avvicinati ai due, accerchiandoli, e dagli insulti sono passati alle botte. Risultato: frattura delle ossa nasali, un trauma cranico ed un ematoma all’occhio destro a uno dei due ragazzi. Solo alcune lesioni superficiali per l’altro.

Per la Polizia si tratta di omofobia

Anche se per ora la denuncia verso i tre aggressori omofobi è solo di lesioni aggravate, la Polizia ha chiarito che l’aggressione è frutto dell’odio verso la coppia gay:

Solo perché uno dei turisti stava percorrendo via Maqueda, camminando mano nella mano e scambiando effusioni con il compagno, era stato oggetto di gravissime offese, con epiteti in dialetto ingiuriosi e derisori, espressione di forte risentimento di natura omofoba da parte di tre aggressori.

Il ddl Zan, se fosse già approvato, in questo caso punirebbe in modo esemplare almeno uno dei responsabili, quello maggiorenne. Riconoscere l’omofobia come motivo dell’aggressione è comunque un passo in avanti.

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