Hanno suscitato critiche, plausi e infiniti dibattiti le dichiarazioni contro Achille Lauro rilasciate a MOWMag da Pietro Turano, attore di SKAM Italia nonché vicepresidente Arcigay Roma e consigliere nazionale Arcigay. Passate 24 ore Turano è voluto tornare sull’argomento attraverso la propria pagina Instagram, con ben 10 storie in cui ha ampliato il concetto e il suo punto di vista. Ancor più duro rispetto all’intervista pubblicata ieri.
L’attore ha infatti accusato il cantante di avere la presunzione di “ergersi a divinità queer, che non è, pronta a liberare il mondo dalle pressioni culturali che lo schiacciano“. Lauro, a detta di Turano, si sarebbe “appropriato” di una cultura “a cui non appartiene convintamente e di cui non sa nulla“. Nel suo lunghissimo messaggio, che riportiamo fedelmente e integralmente a seguire, l’attore chiede a Lauro di rimanere “nel suo senza egomanie e mitomanie“, rinfacciandogli di aver “occupato” una strada che persone effettivamente LGBT e queer non hanno l’opportotunità di cogliere, negando loro una degna rappresentazione.
Turano ha poi definito “inopportuna e disgustosa” la pretesa “strumentale di appropriarsi dei propri privilegi per dichiararsi cavalieri di una rivoluzione queer“.
“Io non gli credo, nemmeno un po’. Per me sotto al fenomeno meramente estetico e commerciale c’è il vuoto cosmico. Troppi ne avviamo visti a giocare e provocare con le ambiguità, finché non si parla di preferenze sessuali. “Sono tutto e non sono niente, sono e non sono, tutti hanno il diritto di esistere”. Wow, è qui che si fa la rivoluzione? È necessario innalzarlo a santo o poeta o intellettuale per questa sagra della banalità? Boh.
Turano ha poi accusato Lauro di ‘sciacallaggio‘, per aver sfruttato “l’ambiguità e il bisogno delle persone di trovare icone che non trovano altrove”. “Sii onestamente quello che sei e fai il cazzo che ti pare senza strizzare l’occhio a culture di cui non hai la benché minima idea”. “L’ho sentito parlare più volte e a parte mettere in fila tre parole vaghissime non ha idea di tutto il mare di cose e responsabilità di cui noi lo stiamo investendo”. “Solo perché siamo disperatamente privi di icone”.
Ed è qui che a mio avviso Turano sbaglia, perché è evidentemente lui, e soltanto lui, ad aver scaricato cotante responsabilità LGBT sulle spalle di Achille, letteralmente fatto a pezzi in qualità di artista ed essere umano dotato di intelletto. “Per me si tratta solamente di una persona dello spettacolo un po’ piena di sè che si diverte con l’immagine fottendosene dei canoni basici perché può permetterselo”, ha concluso Pietro, a cui domanderei: sicuri che stiamo ancora parlando di Lauro?
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Anch'io la penso come Turano: Achille Lauro non mi ha mai dato la sensazione di essere autenticamente ciò che dice di voler essere o rappresentare. Al contrario, i suoi eccessi li ho sempre percepiti come audaci trovate per far parlare di sé come fenomeno più che come cantante. E in questo senso ci riesce bene. Poi non vedo perché noi LGBTI+ dovremmo entusiasmarci tanto per le sue "scene" al festival, che ci guadagniamo con quei finti omo-baci che si vede lontano un miglio che sono finti? Solo sceneggiate... anche no grazie.
Su Talebano evitiamo?Come su uomo medio? Seppur battute certe parole le lasciamo ad altri. Non vorrei fare l'Achille Lauro "SuperFan", me ne sbatto,ma e' proprio il ricordo delle figure sacre,almeno in campo musicale,a cui gli si deve un maggior rispetto artistico.Detto in modo chiaro e per me la faccenda si chiude, in Italia abbiamo bisogno di figure che hanno potere,che "posso parlare",che passino per la tediosa burocrazia e il blocco dato dalla religione presente nel paese(che ricordo salva vite non dimentichiamocelo).Ultimamente,gia' erano pochi,ne stiamo perdendo altri e, così facendo, ne perdiamo ancora di piu'.Se mi mettessi nei panni di Lauro, e oltre a promuovere il mio album di prossima uscita avessi il "cuore" di sposare in piccola percentuale la causa,gia' l'Italia intera mi dava contro il che era ovvio più dell' ovvietà stessa, poi, vedendo che pure la comunita' gay non da' il minimo supporto quando spesso facciamo la stessa cosa, la prossima volta e' probabile,ad intelligenza personale il giudizio, che te mandi a fancxlo.E cosi' ne abbiamo perso un altro.
Turano il "talebano" ha ormai lanciato un'onda di fango e di inutile e sterile polemica su Achille Lauro. Lauro è "colpevole" soltanto di fare spettacolo usando e mixando miti e icone dello showbiz del passato prossimo e remoto con le raffigurazioni sacre e intoccabili di una religione di Stato a cui si aggrappano ancora i vari Pillon della situazione scandalizzati da tanto ardire e audacia trasmessi su RAI 1 in prima serata. Sinceramente "audace ci piace". Turano, non ti piace Achille Lauro? Cambia Canale e non scaricare sulle sue spalle aspettative LGBT al di là di ogni umana immaginazione.
Ognuno ha la sua,Turano pure ovviamente. Il bacio di Lauro puo' essere paragonato al bacio di Britney e Madonna o altri del genere.Per noi puo' essere un motivo in più per dimostrare di essere,non solo di chiedere(a ognuno la sua visione,per me e' stato il gesto "ribelle" che si vede in concerti,spettacoli e che difficilmente passa nel famoso teatro Ariston).E' pure passato uno spot progender.Io,per ora mi accontenterei, altri no.Sanremo e' fatta da persone dello spettacolo che hanno,in genere,riguardo verso il mondo Lgbt,ma tutto passa sotto gli occhi della critica che poco ci mette a urlare allo scandalo,gente bigotta,senza scrupoli,pronta a scrivere la prima pagina inneggiando anche all'odio. Lauro ha fatto del suo,per se probabilmente,e nel suo bacio la "parte gay" e' venuta dopo,non prima(non lo dico perche' sono fan,ho i miei idoli gia' ben piantati nelle fondamenta). Ti bastava dire Lauro non ha nulla a che fare con il pensiero di quello che vorrei fosse la nostra comunita' tutto qui.