Questa mattina, la missione del senatore Pillon è quella di criticare un ragazzo di 22 anni e una nota marca d’abbigliamento.
Stiamo parlando di Jaden Smith – figlio di Will e tra le altre cose attore, rapper, ballerino modello e stilista – e Louis Vuitton, brand che ha scelto il ragazzo per presentare la sua nuova collezione Donna Primavera – Estate.
Pillon e l’indifferentismo sessuale di Jaden Smith
Naturalmente, l’idea che un uomo presenti una campagna di vestiti da donna ha fatto impallidire Simone Pillon, leghista e omofobo di prim’ordine, che ha attaccato entrambi i protagonisti della vicenda con un post su Facebook:
Un ragazzo scelto per fare da modella alla collezione Donna del marchio Louis Vuitton.
Si vede che avevano finito le modelle… Per carità, ognuno faccia come vuole. Non ci sfugga però l’enorme potere che il mondo della moda ha sui nostri figli.Il messaggio che si vuole veicolare è evidentemente quello dell’indifferentismo sessuale: ognuno è ciò che vuole o che si sente.
Per noi adulti è solo una cosa bizzarra. Per i ragazzi e le ragazze nella fase della pubertà è un attacco a quella identità che si sta formando in loro. Questo è uno dei mille tasselli di una ideologia invasiva che vuol portare il mondo all’intersessualismo, cancellando maschile e femminile.
Le femministe non hanno nulla da dire?
Jaden Smith negli ultimi anni ha fatto parlare di sé per un post del 2018 in cui rivolgerebbe un dolce messaggio al suo fidanzato, il rapper Tyler, The Creator. Non c’è nessuna sicurezza, poiché anche il post non si può classificare come un classico coming out. Ma il figlio di Will Smith è sempre stato un anticonformista, apparendo in pubblico indossando gonne, fino a definirsi gender fluid.
Il complotto di Pillon
Gender fluid e modella, per Pillon una combinazione perfetta per criticare ancora una volta l’intera comunità LGBT, nel suo ormai celebre complotto che vuole cancellare il maschile e il femminile, arrivando all’intersessualismo, e attaccare l’identità che si sta formando nelle giovani menti. E l’obiettivo, quale sarebbe? L’indifferentismo sessuale. Ancora una volta, il senatore leghista non ha capito nulla dell’identità di genere.
E mentre nei commenti una seguace crede in un complotto per creare una società confusa e facilmente influenzabile, nel suo messaggio Pillon ha scritto almeno una cosa corretta: “ognuno è ciò che vuole o che si sente”. Peccato che per lui sia una cosa negativa.
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