Il governo polacco ha ufficialmente approvato la tanto contestata legge anti-LGBTQ+ per le scuole. Dopo il voto favorevole della Camera bassa del mese scorso, la legge era stata bocciata nella Camera alta, controllato dall’opposizione, ma la maggioranza guidata dal partito Diritto e Giustizia ha anticipato il voto a sorpresa di una settimana, il 9 febbraio scorso, cancellando il veto precedentemente posto, con 233 voti favorevoli, 220 contrari e 2 astenuti. A riportarlo Reuters.
I parlamentari di Diritto e Giustizia sono scoppiati in un lungo applauso quando la legge è stata approvata, ricordando il triste e indecente applauso dei senatori del centrodestra italico quando lo scorso ottobre è stato fermato il DDL Zan. La legge sarà ora inviata al presidente Andrzej Duda, suo dichiarato sponsor che la firmerà assai rapidamente.
Gli attivisti polacchi hanno definito “agghiacciante” simile legge, dalle pagine di PinkNews, perché andrà ad introdurre una politica di “controllo e paura” nelle scuole. La tanto contestata legge andrà a rafforzare il controllo dello Stato sulle scuole e sui contenuti educativi extracurriculari che vi vengono insegnati. Con questa nuova norma, l’Esecutivo punta ad eliminare i contenuti non conformi alle idee del governo ultraconservatore, soffermandosi soprattutto su quelli relativi all’educazione sessuale. Il ministro dell’Istruzione Przemysław Czarnek, autore della legge, ha ribadito come lo Stato debba essere in grado di bloccare tutto ciò che costituisce “una minaccia per la moralità dei bambini“. A detta del ministro questa legge è necessaria per “depoliticizzare” le scuole “politicizzate” del Paese.
Il governo potrà ora assumere e licenziare i presidi, impedendo a gruppi esterni di operare nelle scuole. Gli insegnanti e i presidi dovranno ottenere l’approvazione dei piani didattici dai supervisori decisi dal Governo entro e non oltre due mesi prima dell’inizio delle lezioni. I sindacati e le ONG hanno già definito questa legge come pura e semplice “censura“.
“Non abbiamo dubbi sul fatto che Lex Czarnek sia un disastro per le scuole della Polonia“, ha detto a PinkNews Justyna Nakielska, advocacy officer del gruppo per i diritti LGBT+ Kampania Przeciw Homofobii. “I giovani saranno puniti perché non verrà più insegnata loro la tolleranza, l’apertura alla diversità, il pensiero critico e indipendente. Czarnek introduce un’atmosfera di denuncia, controllo e paura nelle scuole”. “I giovani LGBT si sentiranno sempre meno al sicuro”, ha ribadito Justyna Nakielska, citando un rapporto del 2020 dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali secondo cui quattro giovani queer su 10 in Polonia nascondono la propria identità a scuola. Solo il 18 per cento di loro ritiene che la scuola stia sposando argomenti relativi alla comunità LGBT in modo positivo o equilibrato. “La disuguaglianza e l’esclusione“, ha concluso Nakielska, “aumenteranno e ci sarà sempre meno spazio per i giovani LGBT“.
Negli ultimi mesi la Polonia ha seguito passo passo la strada dichiaratamente omotransfobica intrapresa dalla vicina Ungheria, obbligando l’UE a minacciare sanzioni economiche. A fine 2021 vi avviamo raccontato come la Polonia stia devastando la comunità Lgbt+, riportando uno scioccante report dell’Università di Varsavia.
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